L’uso eccessivo dello smartphone altera la regolazione del desiderio e l’autocontrollo

Come ogni azione ripetuta, o ogni atto mentale reiterato, anche l’uso intenso dello smartphone produce alterazioni nei circuiti cerebrali deputati a mediare i comportamenti, le emozioni, i pensieri, le memorie, le decisioni, le abitudini. Ciò accade in virtù della cosiddetta neuroplasticità, la proprietà del cervello di ristrutturare la sua architettura e le sue funzioni in base agli stimoli e alle attività cui viene sottoposto.

Uno studio recente ha provato a identificare i cambiamenti indotti dall’uso eccessivo dello smartphone sulle vie e sui circuiti cerebrali da cui dipendono il controllo volontario del comportamento, i processi motivazionali, decisionali e quelli al centro dell’esperienza del piacere e della ricompensa.

 

Lo smartphone attiva il sistema della ricompensa e il rilascio di dopamina

Hilma Af Klint, Pala d’altare gruppo X n. 2, 1915

Ricerche precedenti hanno chiarito che l’uso dello smartphone attiva il sistema cerebrale delle ricompensa e determina il rilascio di dopamina. La dopamina è il neurotrasmettitore che segnala la presenza di uno stimolo gratificante, la motivazione ad agire per ottenerlo, ad esempio un determinato tipo di cibo. La dopamina allo stesso tempo favorisce l’apprendimento dei comportamenti funzionali a ottenere nuovamente una gratificazione e anche l’apprendimento dei segnali ambientali o interni che indicano e predicono la possibilità di procurarsi ancora la gratificazione, ad esempio in che situazioni è possibile consumare quel determinato tipo di cibo, con quali azioni arrivarci. Ed è quest’ultimo tipo di apprendimento che determina l’apparire del desiderio quando si percepisce qualcosa nell’ambiente o dentro di sé, un oggetto, una persona, un luogo, un sapore, un ricordo, un pensiero, che è stato associato all’esperienza del piacere e della gratificazione. Il sistema della ricompensa e il rilascio di dopamina accompagnano naturalmente ogni esperienza dei piaceri funzionali: sfamarsi, dissetarsi, mantenere una giusta temperatura corporea, la sessualità e così via. In questo modo questi agenti funzionali nel cervello favoriscono la costruzione di apprendimenti, che talora diventano assai efficienti (come certi automatismi) che facilitano l’adattamento dell’individuo e la sua sopravvivenza.

Purtroppo ogni stimolo in grado di determinare una esperienza gratificante o di sollievo a una condizione percepita come sgradita ha la capacità di attivare il sistema della ricompensa e indurre il rilascio di dopamina. E molti di questi stimoli possono avere importanti proprietà patogene.

Anche tutte le sostanze che danno dipendenza, dal tabacco all’alcol a gran parte delle droghe illegali, attivano il sistema della ricompensa e causano un rilascio forzato di dopamina nel cervello. Analogamente ciò accade nel gioco d’azzardo, che infatti può dare dipendenza. E un processo simile occorre anche nelle relazioni affettive, le quali purtroppo possono sfociare in forme di dipendenza patologica. Abbiamo parlato del sistema della ricompensa e del suo ruolo nelle dipendenze in diversi articoli, suggeriamo di partire da questo.

Lo smartphone attiva il sistema cerebrale della ricompensa e il rilascio di dopamina perché veicola informazioni, novità, interazioni sociali: tutti elementi associati a forme di gratificazione e fondamentali per la sopravvivenza e l’adattamento di un individuo in una specie come quella umana in cui la socialità è centrale.

 

Smartphone e connettività tra aree cerebrali frontali dell’autocontrollo e aree cerebrali profonde dell’impulsività, del desiderio e degli automatismi

Lo studio ha analizzato soprattutto le connessioni funzionali attraverso cui interagiscono la corteccia orbitofrontale (OFC), la corteccia cingolata mediale (MCC), lo striato ventrale e il nucleus accumbens (NAcc). Queste connessioni funzionali nel loro insieme mediano: 1) il desiderio del piacere e della ricompensa (NAcc); 2) la motivazione all’azione per ottenere un piacere e una ricompensa (NAcc); 3) la messa in atto dei comportamenti appresi (che talora diventano automatici) per ottenere il piacere e la ricompensa (MCC + striato ventrale); 4) i processi cognitivi che valutano opportunità e strategie per ottenere la ricompensa e inibiscono il passaggio all’azione se il comportamento associato alla ricompensa presenta rischi o conseguenze negative (OFC).

Lo studio è stato condotto su 38 adolescenti con uso eccessivo di smartphone (SP) e 42 controlli sani (HC). Nel gruppo dei ragazzi con uso eccessivo rispetto ai sani sono stati osservati:

  1. una connettività funzionale ridotta tra il la corteccia orbitofrontale OFC e Nucleus Accumbens NAcc;
  2. una connettività funzionale ridotta tra l’OFC sinistra e la corteccia cingolata mediale MCC e lo striato;
  3. una connettività funzionale maggiore tra MCC e NAcc.
Differenze nella connettività funzionale nei due emisferi. Nell’emisfero sinistro (figura e grafico A) gli adolescenti con uso eccessivo dello smartphone (SP) hanno ridotta connettività tra OFC e corteccia cingolata Cc rispetto ai soggetti sani (HC). Nell’emisfero destro (figura e grafico B) gli adolescenti con uso eccessivo dello smartphone (SP) presentano una minore connettività tra OFC e Nucleus Accumbens ma hanno una più forte connettività tra NAcc corteccia cingolata rispetto ai soggetti sani (HC)

Cosa indicano questi dati?

  1. La riduzione della connettività tra corteccia orbitofrontale OFC e Nucleus Accumbens NAcc suggerisce che i ragazzi con uso eccessivo dello smartphone sono caratterizzati da minori capacità di controllo e inibizione degli impulsi, considerato che la OFC media le funzioni di autocontrollo, il blocco delle spinte pulsionali e impulsive che originano dal NAcc.
  2. La riduzione della connettività tra l’OFC sinistra e la corteccia cingolata mediale MCC e lo striato indica che i ragazzi con uso eccessivo dello smartphone hanno minori capacità di regolazione sui processi motivazionali e sull’innesco dei comportamenti appresi associati a una ricompensa: processi correlati all’attività della MCC e dello striato.
  3. L’aumento della connettività tra corteccia cingolata mediale MCC, striato e Nucleus Accumbens NAcc suggerisce che i ragazzi con uso eccessivo dello smartphone tendono a passare più facilmente dal desiderio all’azione finalizzata (anche automatica e inconsapevole) a soddisfarlo; NAcc infatti media il desiderio, la voglia di qualcosa, e MCC e striato ventrale sono correlati al passaggio in atto dei comportamenti appresi per ottenere e consumare l’oggetto del desiderio.

 

L’astinenza da connessione e le conseguenze sul cervello e l’autocontrollo

Lo studio ha anche esaminato la relazione tra i sintomi di astinenza da uso smartphone senza connessione Internet, le concentrazioni di cortisolo (ormone rilascio durante lo stress) e la connettività funzionale tra OFC e NAcc nei soggetti con uso eccessivo e nei soggetti sani.

Essere privati della connessione nei soggettivi caratterizzati da uso eccessivo di smartphone genera uno stress significativo che si traduce in un più elevato rilascio di cortisolo rispetto a chi usa il telefono in modo non problematico.

Lo studio da osservato che sintomi di astinenza più gravi erano associati a concentrazioni più elevate di cortisolo negli adolescenti con un uso eccessivo di smartphone. La scoperta più interessante è stata la correlazione negativa tra la connettività della corteccia orbitofrontale OFC con il NAcc, i sintomi di astinenza da connessione e le concentrazioni di cortisolo. Vale a dire maggiore era la sindrome di astinenza da connessione più elevata la presenza di cortisolo e più ridotta l’azione di controllo cognitivo e volontario della OFC sul Nucleus Accumbens NAcc, il perno del desiderio e della motivazione ad agire impulsivamente e compulsivamente.

Correlazioni tra sintomi di astinenza da connessione, concentrazione di cortisolo e connettività funzionale OFC eNAcc (figura A). Adolescenti con uso eccessivo dello smartphone mostrano una correlazione positiva tra sintomi di astinenza da connessione (Withdrawal) e concentrazione di cortisolo (COR) (grafico B). Nei ragazzi con uso eccessivo dello smartphone sono presenti correlazioni significative tra sintomi di astinenza da connessione (Withdrawal) e forza della connettività tra aree frontali e aree profonde emotive/impulsivi e del passaggio all’azione (Strength of FC) (Grafico C), e tra connettività tra aree frontali e aree profonde emotive/impulsivi e del passaggio all’azione (Strength of FC) e concentrazione di cortisolo (COR) (grafico D).

Questo è un dato importante anche perché rimarca l’effetto che lo stress, attraverso il cortisolo, produce sulla corteccia prefrontale e quindi sui sistemi cerebrali preposti alle regolazioni cognitive e volontarie del comportamento, alle capacità di autocontrollo. È noto infatti che il cortisolo può produrre fenomeni di eccitotossicità soprattutto nei neuroni della corteccia prefrontale e favorire così la loro atrofia e morte per eccesso di eccitazione.

In questo senso, l’uso problematico dello smartphone può avere significati risvolti per gran parte degli ambiti dei comportamenti di un individuo. Questi infatti per essere e rimanere adattativi e funzionali devono costantemente passare attraverso la regolazione cognitiva e volontaria degli impulsi delle emozioni, delle tendenze ad agire in modo riflesso e inconsapevole.

Stefano Canali

 

Riferimento bibliografico

Chun Ji-Won, Choi Jihye, Cho Hyun, Choi Mi-Ran, Ahn Kook-Jin, Choi Jung-Seok, Kim Dai-Jin, Role of Frontostriatal Connectivity in Adolescents With Excessive Smartphone Use. Frontiers in Psychiatry, 2018, 9, p. 437  – https://www.frontiersin.org/article/10.3389/fpsyt.2018.00437 – DOI=10.3389/fpsyt.2018.00437

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