Crescita della depressione e dell’ansia: effetti collaterali della pandemia

Depressione, ansia, ideazioni suicidarie: i sintomi dello stress sono cresciuti in Italia e nel mondo durante gli ultimi anni di pandemia di COVID-19, in particolare durante i periodi di lockdown. Questo è quanto rivela il report “Mental Health and COVID-19: Early evidence of the pandemic’s impact” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità[i], pubblicato a marzo 2022 e che rappresenta la prima sintesi completa dei dati attuali sull’impatto della pandemia sulla salute mentale e sul benessere psicosociale.

Il documento

Si tratta di una ricerca dettagliata che include una revisione sistematica e una metanalisi di tutti gli studi aggiornati pubblicati sull’argomento negli ultimi anni. Sulla base di queste revisioni, il brief scientifico fornisce una panoramica delle attuali evidenze su:

  • impatto della pandemia di COVID-19 sulla prevalenza dei sintomi (salute mentale e disturbi mentali)
  • impatto della pandemia di COVID-19 sulla prevalenza di pensieri e comportamenti suicidari
  • rischio di infezione, malattia grave e morte da COVID-19 per le persone che vivono con disturbi mentali
  • impatto della pandemia di COVID-19 sui servizi di salute mentale
  • efficacia degli interventi psicologici adattati alla pandemia di COVID-19 per prevenire o ridurre i problemi di salute mentale e/o mantenere l’accesso ai servizi di salute mentale.

Impatto generale della pandemia sulla salute mentale

Secondo i risultati del report è stato registrato un aumento significativo dei problemi di salute mentale nella popolazione generale, soprattutto nel primo anno della pandemia. Ne sono un esempio i dati riportati dalla ricerca Covid Mental Health Trial (COMET), condotta da una rete di università e enti di ricerca italiani su un campione di oltre 20.000 persone: Effects of the lockdown on the mental health of the general population during the COVID-19 pandemic in Italy: results from the COMET Collaborative Network[ii]. Secondo questo studio quasi la metà degli intervistati presentava sintomi depressivi; il 36,5% moderati, il 12,4% gravi. Situazione leggermente meno grave per i sintomi di ansia, riscontrati sul 35% circa delle persone intervistate. Sintomi moderati nel 16,7% e gravi o estremamente gravi nel 17,6%.

Molteplici fattori di stress

Una delle principali spiegazioni dell’aumento significativo dei problemi di salute mentale è lo stress senza precedenti generato dall’isolamento sociale, che ha impedito a molte persone di lavorare, cercare il sostegno dei propri cari e impegnarsi nella comunità.

Anche la solitudine, la paura del contagio, la sofferenza, il timore della morte (per sé e per i propri cari), il dolore per il lutto e le preoccupazioni finanziarie sono stati tutti citati come fattori di stress che hanno portano a un drastico aumento dell’ansia e della depressione.

I più colpiti: giovani e donne

La ricerca, che ha incluso anche le stime dell’ultimo studio Global Burden of Disease[iii], mostra che la pandemia ha influenzato la salute mentale soprattutto dei più giovani (a rischio di comportamenti suicidari e autolesionistici), delle donne (più gravemente colpite rispetto agli uomini) e delle persone con condizioni di salute fisica preesistenti (come asma, cancro e malattie cardiache).

I dati suggeriscono che le persone con disturbi mentali pregressi non sembrano essere più vulnerabili all’infezione da COVID-19. Tuttavia, una volta contagiati, questi pazienti hanno maggiori probabilità di sviluppare una malattia grave e di essere ospedalizzati rispetto alla popolazione generale. Sono particolarmente a rischio i più giovani e i soggetti affetti da psicosi.

Impatto sui servizi di salute mentale

I servizi di salute mentale ambulatoriali sono stati spesso interrotti durante la pandemia di COVID-19, diminuendo l’accesso alle cure essenziali. Questo ha enfatizzato le diseguaglianze preesistenti, soprattutto per quanto riguarda l’alfabetizzazione tecnologica e il reddito. Spesso, infatti, i servizi sono stati dirottati verso l’assistenza sanitaria online, ma la povertà, la scarsa disponibilità di mezzi e le difficoltà incontrate nell’uso di un PC hanno scoraggiato i pazienti e diminuito la compliance al trattamento.

Efficacia degli interventi

Molti interventi psicologici evidence-based messi a punto per i disturbi mentali e disponibili prima del COVID-19, si sono rivelati efficaci nel prevenire o ridurre i problemi di salute mentale legati alla pandemia, sebbene i dati siano limitati. Purtroppo, sul report non sono riportati dati in grado di fornire un confronto tra gli interventi psicologici adattati al COVID-19 e quelli privi di adattamento.

Conclusioni

WHO ha commentato e sintetizzato il documento in un comunicato stampa in cui ha evidenziato che, a livello globale, la pandemia di COVID-19 ha contribuito a un aumento del 25% della prevalenza di ansia e depressione. Si tratta di un dato estremamente preoccupante se messo a confronto con i livelli di sintomi depressivi e d’ansia generalmente misurati dalle ricerche condotte durante i disastri naturali, le guerre, gli incendi e gli attacchi terroristici. Questi dati confermano che l’attuale pandemia è un evento senza precedenti in termini di impatto sulla salute mentale della popolazione generale.

La pandemia di COVID-19, le misure di blocco e i loro possibili effetti a lungo termine hanno reso la salute mentale una preoccupazione urgente per la salute pubblica. L’impegno per il benessere psicofisico della popolazione generale deve essere unanime e accompagnato da un aumento globale degli investimenti. Sfortunatamente, la situazione sottolinea una carenza globale cronica di risorse che persiste ancora oggi.
Gli atti che si concentrano sul beneficio degli altri, noti anche come comportamenti prosociali, offrono un intervento promettente, flessibile e a basso costo. Tuttavia, al momento non è chiara né la gamma di stati emotivi su cui gli atti prosociali hanno un impatto né la dimensione di tali effetti.

[i] https://www.who.int/publications/i/item/WHO-2019-nCoV-Sci_Brief-Mental_health-2022.1

[ii]  Fiorillo A, Sampogna G, Giallonardo V, Del Vecchio V, Luciano M, Albert U, Carmassi C, Carrà G, Cirulli F, Dell’Osso B, Nanni MG, Pompili M, Sani G, Tortorella A, Volpe U. Effects of the lockdown on the mental health of the general population during the COVID-19 pandemic in Italy: Results from the COMET collaborative network. Eur Psychiatry. 2020 Sep 28;63(1):e87. doi: 10.1192/j.eurpsy.2020.89. PMID: 32981568; PMCID: PMC7556907. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32981568/

[iii] https://www.thelancet.com/gbd

Jean Dubuffet, Appartements, 1946 (particolare)

 

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Stefano Canali

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