Anedonia come fattore di rischio per l’abuso di droghe e dipendenze in adolescenza

Salvador Dalì, Adolescenza, 1941

I tratti psicopatologici che insorgono nell’adolescenza possono aumentare la propensione all’assunzione di sostanze e favorire la manifestazione della vulnerabilità familiare verso il consumo di sostanze psicoattive e droghe. Quest’ultima è una variabile che dipende dalla combinazione di fattori genetici e fattori psicosociali. L’effettiva manifestazione di questa vulnerabilità è pertanto legata a tutta una complessa costellazione di elementi di tipo somatico e dinamiche di natura psicologica, sociale, all’interazione di queste diversi piani della storia di un individuo. e per i modi in cui i fattori di questa storia interagiranno nell’arco della vita, il periodo dell’adolescenza ha un ruolo cruciale.

 

Dall’uso esplorativo di droghe al poliabuso

In questa fase di ricerca, sfide, confronto col rischio, l’uso esplorativo di sostanze psicoattivo è assai diffuso e il poliuso, il consumo contemporaneo di diverse sostanze, tabacco, alcol, cannabis – ad esempio – è il modello più comune. Fortunatamente solo una frazione minima degli adolescenti che hanno sperimentato il poliuso sviluppa un rapporto problematico con le sostanze o una chiara dipendenza. La transizione dall’uso controllato alla perdita del controllo e alla dipendenza avviene sole se e quando sono presenti anche tratti individuali problematici, sintomi psichiatrici concorrenti, esperienze traumatiche, stress cronici, una storia familiare di consumo, elementi contestuali patogeni, pressioni sociali all’uso e altri diversi fattori di rischio.

 

Cos’è l’anedonia?

L’anedonia sembra essere uno dei tratti che sembrano più associati a questa transizione verso il discontrollo e la dipendenza. L’anedonia è una condizione psicopatologica associata a una compromissione della capacità di provare piacere. Abbiamo approfondito il tema dell’anedonia in uno specifico post sul sito Psicoattivo.

Un recente studio ha provato a verificare quanto incide l’associazione tra tratti di anedonia e familiarità del consumo sulla transizione dal consumo esplorativo al poliuso pesante di droghe e sostanze psicoattive[i]. La ricerca ha riguardato 3.392 ragazzi che sono stati studiati dai 14 ai 16 anni con 4 diverse analisi ogni sei mesi sul consumo di tabacco, alcol e cannabis. I dati indicano che rispetto ai ragazzi che non usano sostanze e droghe, quelli che consumano contemporaneamente queste tre sostanze vengono soprattutto da famiglie in cui è già presente questo uso. Il dato sulla familiarità dell’uso è una delle evidenze più note e diffuse sul fenomeno. L’elemento originale della ricerca è invece la dimostrazione che il passaggio da un uso regolato a un policonsumo pesante tende ad avvenire nei ragazzi che a 14 anni manifestano la presenza dell’anedonia. L’associazione tra anedonia nella mezza adolescenza e policonsumo pesante a 16 anni è piuttosto consistente, una proporzione tra 0.33 e 0.42, vale a dire che oltre 1 ragazzo su tre con anedonia a 14 anni può diventare un poliabusatore pesante due anni dopo.

 

Studiare e misurare l’anedonia per intervenire e prevenire le dipendenze

Questa importante evidenza suggerisce che la ricerca sull’anedonia e i fattori che concorrono alla sua manifestazione in corso di adolescenza è un filone di studio fondamentale anche per comprendere ed eventualmente prevenire l’insorgenza dell’uso problematico di droghe e sostanze psicoattive, della dipendenza.

La ricerca indica inoltre che una più efficace educazione all’esperienza del piacere avrebbe una importante ricaduta preventiva, considerando anche il fatto che l’anedonia è un sintomo associato ad altri gravi disturbi del comportamento, come la depressione e la schizofrenia. La letteratura scientifica sta peraltro dimostrando che è possibile potenziare la sensibilità e la consapevolezza del piacere sin dall’infanzia con appositi esercizi cognitivi e pratiche (tra cui training mindfulness o altre pratiche contemplative), ma anche con semplici cambiamenti negli stili di vita, come l’intensificazione dell’attività fisica. Ne abbiamo parlato un alcuni articoli sul sito Psicoattivo, tra cui http://www.psicoattivo.com/insegnare-il-piacere-per-prevenire-luso-di-droghe/ e http://www.psicoattivo.com/curare-le-dipendenze-potenziando-la-consapevolezza-del-piacere/

L’efficacia di queste pratiche dipende dalla loro capacità di attivare i circuiti cerebrali dell’esperienza del piacere e di incrementare la loro efficienza per effetto di processi neuroplastici in grado di modificare durevolmente le loro microstrutture e funzioni.

L’evidenza dell’associazione tra poliuso pesante e anedonia apre infine a una nuova ulteriore possibilità preventiva. Potrebbe essere utile, ad esempio, suggerire a pazienti in trattamento per le dipendenze o ex pazienti o anche a genitori che comunque fanno uso di sostanze psicoattive di sottoporre i figli a un semplice test per la misurazione dell’anedonia già anche prima dell’adolescenza, al fine di individuare in età precoce questo fattore di rischio e avviare tempestivamente interventi adatti a ridurlo.

Stefano Canali

 

Riferimenti bibliografici

[i] Cho, J., Stone, M. D., & Leventhal, A. M. (2019). Anhedonia as a phenotypic marker of familial transmission of polysubstance use trajectories across midadolescence. Psychology of Addictive Behaviors, 33(1), 15-25.

http://dx.doi.org/10.1037/adb0000427

 

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