Un test scientifico per misurare la dipendenza da smartphone, la nomofobia

Proponiamo un semplice test, ma scientificamente validato, per misurare il livello di nomofobia, una forma di dipendenza da uso dello smartphone. Si tratta di uno schema comportamentale di utilizzo eccessivo del telefono e dei social media che negli ultimi anni sta suscitando un crescente allarme nella comunità scientifica, negli operatori sanitari e nell’opinione pubblica.

 

Effetti collaterali dell’uso eccessivo dello smartphone

Da più parti vengono si sottolineano le minacce che l’abuso degli smartphone portano al sano sviluppo della capacità cognitive e relazionali dei ragazzi, al pieno esercizio dei processi di attenzione, memoria e autocontrollo negli adulti, all’efficienza sul lavoro, nella guida. A questo proposito è noto che ormai la gran parte degli incidenti stradali sono causati dalla distrazione legata all’interazione con lo smartphone, e che le persone che abusano dello smartphone hanno maggiore rischio di incidenti sulla strada sia alla giuda sia come pedoni[i]. Secondo il “Tavolo della sicurezza stradale”, un organismo informale cui partecipano tra gli altri come Polizia Stradale, Aci, Anas, Ania, 3 incidenti su 4 sono causati da distrazione del conducente e il principale elemento di distrazione è lo smartphone.

 

Gli studi sperimentali su abuso dello smartphone e processi neurocognitivi

Bruno Munari, Dal nero al bianco attraverso il viola, 1948

La letteratura scientifica sta accumulando dati sulle correlazioni tra uso eccessivo dello smartphone e alterazioni dei processi cognitivi[ii], disturbo da panico, ansia[iii], depressione, disturbi dell’attenzione, impulsività[iv]. Queste correlazioni sembrano peraltro confermate dalle modificazioni funzionali e strutturali nel cervello che sono state riscontrate da studi sperimentali di neuroimmagine. Ad esempio, un uso eccessivo dello smartphone sembra aumentare lo sconto temporale nei processi decisionali, vale a dire facilita la tendenza a scegliere ricompense immediate anche piccole a scapito di vantaggi maggiori nel tempo: uno dei tratti che caratterizzano l’elevata impulsività e i soggetti più propensi al rischio. Questo tratto comportamentale dei soggetti ad elevato consumo dello smartphone è correlato ad alterazioni nei circuiti neuronali che connettono la corteccia prefrontale (regione che media tra gli altri i processi cognitivi e l’autocontrollo) con lo striato, un sistema cerebrale profondo che organizza le risposte motorie e codifica i comportamenti automatici e impulsivi[v]. Ed è un riscontro analogo a quello che si rileva nel cervello dei soggetti che dipendono da una sostanza psicoattiva, da una droga.

 

L’uso eccessivo dello smartphone è assimilabile a una dipendenza?

Sebbene il dibattito a questo proposito sia ancora piuttosto accesso, l’ipotesi che certe forme di abuso dello smartphone debbano essere categorizzati come dipendenze si sta progressivamente affermando[vi]. Ciò per le numerose analogie comportamentali ed emotive con le altre dipendenze, compreso il gioco d’azzardo.

 

La Nomofobia: fobia della mancanza dello smartphone e della connessione

Il termine NoMofobia, No-Mobile Fobia – fobia della mancanza dello smartphone -, è stato proposto, tra gli altri, per caratterizzare uno degli schemi tipici dei sintomi di cui soffrirebbe chi sviluppa una forma di dipendenza dall’uso dello smartphone, quello in cui è prevalente l’aspetto fobico, la paura di essere disconnesso[vii].

 

Un test per misurare il grado di dipendenza dallo smartphone

Sono stati già messi a punto e validati diversi strumenti per misurare questa sindrome[viii]. In questo post propongo l’NMP-Q sviluppato nel 2015 da Yoldrim e Correia[ix], perché al momento è l’unico test per la nomofobia scientificamente validato per la lingua italiana[x].

 

Come autosomministrarsi il test

È possibile usare da soli il questionario per valutare il grado di dipendenza dall’uso dello smartphone.

Il questionario si compone di 20 affermazioni. Per ogni affermazione si deve esprimere il proprio accordo o disaccordo utilizzando una scala da 0 a 7. Indicare 0 quando assolutamente non ci si riconosce con la descrizione; indicare 7 quando si pensa che la descrizione rappresenti perfettamente la propria condizione. Usare gli altri valori da 1 a sei per indicare i gradi intermedi di accordo con le diverse condizioni descritte.

Si consiglia di usare un foglio riportando uno sotto l’altro i numeri che identificano le singole affermazioni con a fianco il punteggio dato. Per calcolare il livello di dipendenza dallo smartphone occorrerà fare la somma dei valori assegnati a ogni singola affermazione.

Alla fine del test sono riportate le istruzioni per determinare il livello di dipendenza dallo smartphone dal totale del punteggio riportato.

 

Il Test

  1. Mi sento a disagio senza poter accedere costantemente alle informazioni tramite il mio smartphone
  2. Sono infastidito/a se non riesco a cercare informazioni sul mio smartphone quando voglio farlo
  3. Non essere in grado di ricevere le notizie (ad esempio gli ultimi aggiornamenti su eventi, meteo, ecc) sul mio smartphone mi rende nervoso/a
  4. Sono seccato/a se non posso usare il mio smartphone e/o le sue applicazioni quando voglio farlo
  5. L’idea di rimanere a corto di batteria nel mio smartphone mi spaventa
  6. Se sono a corto di credito o se ho esaurito il mio limite di giga mensile, mi prende il panico
  7. Se non c’è campo o non posso connettermi al Wi-Fi, rimango sempre a controllare per vedere se c’è segnale o se riesco a connettermi a una reteWi-Fi
  8. Se non posso usare il mio smartphone, ho paura di rimanere bloccato/a da qualche parte
  9. Se non ho potuto controllare il mio smartphone per un po’ di tempo, avverto il desiderio di controllarlo

Se non ho il mio smartphone con me…

  1. Mi sento in ansia perché non riesco a comunicare istantaneamente con la mia famiglia e/o con gli amici
  2. Sono preoccupato/a perché la mia famiglia e/o gli amici non possono raggiungermi
  3. Mi sento nervoso/a perché non sono in grado di ricevere messaggi di testo e chiamate
  4. Sono in ansia perché non riesco a rimanere in contatto con la mia famiglia e/o con gli amici
  5. Sono nervoso/a perché non riesco a sapere se qualcuno mi ha cercato
  6. Mi sento in ansia perché la mia connessione costante con la mia famiglia e gli amici è come se fosse rotta
  7. Sono nervoso/a perché mi sento disconnesso/a dalla mia identità online
  8. Sono a disagio perché non posso rimanere aggiornato/a con gli ultimi sviluppi dei social media e dei siti on-line
  9. Mi sento a disagio perché non riesco a controllare le notifiche per gli aggiornamenti dei miei collegamenti e reti online
  10. Mi sento in ansia perché non riesco a controllare i miei messaggi e-mail
  11. Mi sento strano/a perché non saprei cosa fare

 

Istruzioni per calcolare il grado di dipendenza da smartphone

Fare la somma di tutti i valori assegnati a ognuna delle 20 affermazioni.

Un punteggio inferiore a 20 si riferisce a comportamenti d’uso dello smartphone del tutto sani e funzionali.

Tra 21 e 59 si può parlare di forme leggere di nomofobia, che non comportano alcun problema funzionale per l’individuo.

Tra 60 e 99 sono compresi i livelli moderati di nomofobia di cui è bene essere consapevoli per evitare che si arrivi a sviluppare forme di rapporto con lo smartphone che interferiscono gravemente con la vita, il lavoro e i rapporti affettivi e sociali. Sono le condizioni che tipicamente si associano ai punteggi

Tra 100 e 200, in cui il soggetto sperimenta anche severi stati d’ansia quando non gli è possibile accedere costantemente al suo telefono. Quelle condizioni che, come abbiamo visto, si possono purtroppo accompagnare a disturbi cognitivi, fobia sociali, depressione, abuso di sostanze e altre dipendenze.

 

Stefano Canali

 

Riferimenti Bibliografici

[i] Kim HJ, Min JY, Kim HJ, Min KB. Accident risk associated with smartphone addiction: A study on university students in Korea. J Behav Addict. 2017;6(4):699–707. doi:10.1556/2006.6.2017.070; Lin MB, Huang YP The impact of walking while using a smartphone on pedestrians’ awareness of roadside events. Accid Anal Prev. 2017 Apr; 101():87-96.

[ii] Wilmer HH, Sherman LE, Chein JM. Smartphones and Cognition: A Review of Research Exploring the Links between Mobile Technology Habits and Cognitive Functioning. Front Psychol. 2017;8:605. Published 2017 Apr 25. doi:10.3389/fpsyg.2017.00605.

[iii] Elhai JD, Dvorak RD, Levine JC, Hall BJ. Problematic smartphone use: A conceptual overview and systematic review of relations with anxiety and depression psychopathology. J Affect Disord. 2017 Jan 1;207:251-259. doi: 10.1016/j.jad.2016.08.030.

[iv] Wilmer HH, Hampton WH, Olino TM, Olson IR, Chein JM. Wired to be connected? Links between mobile technology engagement, intertemporal preference and frontostriatal white matter connectivity. Soc Cogn Affect Neurosci. 2019 May 17;14(4):367-379. doi: 10.1093/scan/nsz024.

[v] Wilmer HH, Hampton WH, Olino TM, Olson IR, Chein JM. Wired to be connected? Links between mobile technology engagement, intertemporal preference and frontostriatal white matter connectivity. Soc Cogn Affect Neurosci. 2019 May 17;14(4):367-379. doi: 10.1093/scan/nsz024.

[vi] Panova T, Carbonell X. Is smartphone addiction really an addiction? J Behav Addict. 2018 Jun 1;7(2):252-259. doi: 10.1556/2006.7.2018.49; Roberts, J. A., L. H. P. Yaya & C. Manolis (2014). “The invisible addiction: Cell-phone activities and addiction among male and female college students”Journal of Behavioral Addictions3 (4): 254–265. doi:10.1556/jba.3.2014.015; King, A. L. S., A. M. Valenca, A. C. O. Silva, T. Baczysnki, M. R. Carvalho & A. E. Nardi (2013). “Nomophobia: Dependency on virtual environments or social phobia?”. Computers in Human Behavior29: 140–144. doi:10.1016/j.chb.2012.07.025.

[vii] King A.L.S., Valença A.M., Silva A.C., Sansacciani F., Machado S., Nardi A.E. “Nomophobia”: impact of mobile phone use interfering with symptoms and emotions of individuals with panic disorder compared with a control group. Clin. Pract. Epidemiol. Ment. Health. 2014;10:28–35; King A.L.S., Valença A.M., Nardi A.E. Nomophobia: the mobile phone in panic disorder with agoraphobia: reducing phobias or worsening of dependence? Cognit. Behav. eurol. 2010;23:52–54; Nikhita C.S., Jadhav P.R., Ajinkya S.A. Prevalence of mobile phone dependence in secondary school adolescents. J. Clin. Diagn. Res. 2015;35(2):339–341; Bragazzi, N. L., & G. D. Puenete (2014). A proposal for including nomophobia in the new DSM-V. Psychology Research and Behavior Management 7. 155-160.

[viii] Walsh S.P., White K.M., McD Young R. Needing to connect: the effect of self and others on young people’s involvement with their mobile phones. Aust. J. Psychol. 2010;62(4):194–203; Chóliz M (2012). “Mobile Phone Addiction in Adolescence: The Test of Mobile Phone Dependence (TMD)”Progress in Health Science. Progress in Health Sciences, 2012, 2, 1, 33-44.

[ix] Yildirim C  Correia AP (2015). Exploring the dimensions of nomophobia: Development and validation of a self-reported questionnaire. Computers in Human Behavior, 49, 130-137.

[x] Bragazzi NL, Del Puente G, Adavastro G, Pompei V, Siri A, Rania N, A.P. Correia AP, Yildirim C (2016). Translation and validation of the Nomophobia Questionnaire (NMP-Q) in Italian language: Insights from factor analysis. European Psychiatry, 33, Supplement, p. S390.

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