Uno studio epidemiologico giapponese, recentemente apparso sulla rivista Nicotine & Tobacco Research, fa luce sulle possibili correlazioni tra il fumo di sigaretta e la progressiva perdita di udito.
Il campione analizzato includeva più di 50.000 volontari, con un età compresa tra i 20 e i 64 anni e un udito perfetto all’inizio dello studio, che sono stati monitorati per un massimo di 8 anni: con cadenza annuale i partecipanti sono stati sottoposti a un test audiometrico in grado di evidenziare variazioni specifiche delle capacità uditive (suoni a bassa o alta frequenza) e i risultati così ottenuti sono stati messi in relazione con l’attitudine al fumo dei partecipanti.
Il rischio di sviluppare deficit uditivi (sia in bassa sia in alta frequenza, anche se quest’ultimo range era il più colpito) correlava positivamente con l’abitudine al fumo; inoltre il rischio aumentava all’aumentare del numero di sigarette fumate al giorno, in media.
Ci sono però buone notizie: come per altri pericoli per la salute associati al tabagismo, anche per quanto riguarda l’udito abbandonare le sigarette comporta una diminuzione progressiva del rischio. Si è infatti dimostrato che partecipanti che avevano smesso di fumare meno di cinque anni prima rispetto alla prima valutazione presentavano un rischio maggiore rispetto ai non fumatori, ma comunque più basso rispetto a chi continuava a fumare.
A questo link l’articolo originale dello studio.