La scoperta delle amfetamine

tumblr_nvp89uiVCS1uw9co2o1_500La storia delle amfetamine inizia negli anni Venti del Novecento. In quel periodo, un farmacologo della Lilly Drug Company, K.K. Chen, stava studiando le proprietà dell’Ephedra vulgaris, una pianta del genere delle Gimnosperme, con bacche rosse, già nota ai cinesi come ma huang. Chen conduceva spesso analisi sull’attività farmacologica delle sostanze riportate negli antichi repertori farmaceutici cinesi, ed in questi ultimi i gambi di ma huang venivano spesso descritti come utili rimedi per combattere i sintomi dell’asma. Chen allora si procurò alcune piante di Efedra e confermò che i suoi estratti causavano negli animali una dilatazione dei bronchi, permettendo così una respirazione più rapida e profonda. In breve tempo, i laboratori della Lilly Drug Company isolarono il principio attivo della pianta, un alcaloide che denominarono efedrina. L’efedrina, si rivelò un farmaco estremamente efficace nella cura dell’asma, anche perché presentava il vantaggio di poter essere somministrata per via orale.

Esisteva però il problema della sua produzione. La quantità di principio attivo estratto dalla pianta, infatti, era così piccola da richiedere, per soddisfare le esigenze di mercato, un numero di piante di Efedra difficilmente disponibile e trattabile. I laboratori delle industrie farmaceutiche si mossero allora alla ricerca di un sostituto sintetico dell’efedrina. Tale sostanza fu scoperta verso la metà degli anni Trenta da un chimico di Los Angeles, Gordon Alles, era l’amfetamina. L’amfetamina di Alles risultava addirittura migliore dal punto di vista terapico, in quanto era stata preparata in forma volatile e poteva essere assunta per via nasale direttamente nei polmoni. Alla fine degli anni Trenta l’amfetamina in forma volatile cominciò ad essere commercializzata, con il nome di benzedrina, in flaconi dotati di inalatore.

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Stefano Canali

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