Scienziati della droga – droghe chimiche

Lo stupefacente è una sostanza chimica farmacologicamente attiva, dotata di azione psicotropa, ovvero capace di alterare l’attività mentale, in grado di indurre, in diverso grado, fenomeni di dipendenza, tolleranza e assuefazione. Nella lingua italiana il termine «stupefacente» è diventato, nell’uso, sinonimo di azione psicotropa, sebbene sul piano medico-clinico si distingua tra i due concetti, riservando tale denominazione solo ad una piccola classe di tutte le sostanze psicoattive, dotata di specifiche caratteristiche che inducono stupore in chi le assume. Anche se le diverse sostanze hanno in genere effetti complessi, l’azione psicotropa può essere classificata come:

  • psicolettica: depressoria dell’attività mentale (es. oppioidi, barbiturici, etanolo);
  • psicoanalettica: eccitatoria dell’attività mentale (es. anfetamine, caffeina, cocaina);
  • psicodislettica: capace di alterare la percezione, lo stato di coscienza o il comportamento (es. cannabinoidi, allucinogeni).

Per via del loro potenziale psicotropo, le droghe sono state storicamente usate, al di là dell’uso medico-terapeutico (che pure per alcune di esse è assente)[3], a scopo ricreativo (“recreational drug use”), ma anche in contesti religiosi o culturali.

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