Rivotril. Nuova sostanza d’abuso, vecchio ansiolitico e antiepilettico

Ormai non passa giorno senza che i media parlino del Rivotril, dell’esplosione del suo spaccio e del suo abuso in associazione all’alcol e altre sostanze psicoattive legali o illegali, della sua presenza in gravi fatti di crimine.

Il Rivotril sulla stampa

Oleksandr Bogomazov, Testa. 1914

Il 21 gennaio scorso Il Messaggero riportava:

“Roma, ecco gli spacciatori di psicofarmaci: sos per la droga low cost che uccise anche Desirée

[…] Era stata stordita dal Rivotril, la sedicenne Desirée Mariottini, drogata, violentata e lasciata  , a ottobre, nello stabile abbandonato di via dei Lucani a San Lorenzo. Dopo giorni la polizia individuò lo spacciatore: un italiano, accusato di avere fornito lo psicofarmaco agli indagati per l’omicidio. Il fenomeno ha conosciuto un boom negli ultimi mesi ed è accompagnato da misteriosi furti di ricettari o da timbri medici taroccati ad arte per poter entrare in farmacia e richiedere il farmaco con l’esenzione, a costo zero. Uno spacciatore arrestato all’inizio dell’anno aveva rubato il ricettario in bianco lasciato incustodito nell’auto da un medico durante una visita domiciliare. Dopo la Befana, gli investigatori dell’Arma avevano sequestrato un’autentica farmacia stupefacente, gestita on the road tra piazza dei Cinquecento e piazza della Repubblica, da un egiziano senza fissa dimora di 19 anni.

Il ragazzo era stato sorpreso con 150 pasticche di Rivotril, 20 di Suboxone (il nuovo metadone) e 36 di Contramal (oppioide analgesico), eppure se l’è cavata con una semplice denuncia a piede libero.”

La storia del ragazzo egiziano che spacciava Rivotril e altri psicofarmaci era uscita 19 giorni prima sullo stesso quotidiano, l’11 gennaio 2019, in un articolo in cui si provava anche a descrivere la natura della sostanza e il suo uso:

Roma, aveva una farmacia di pasticche destinate al mercato della movida: arrestato

Una vera e propria farmacia “stupefacente” con un campionario ricchissimo: centocinquanta pasticche di Rivotril, 20 di Suboxone e 36 di Contramal. È quanto hanno scoperto i carabinieri del nucleo operativo della Compagnia Roma Centro nelle tasche di un cittadino egiziano di 19 anni, senza fissa dimora e incensurato, controllato la scorsa notte nel giardino Einaudi di largo di Villa Peretti, tra piazza della Repubblica e piazza dei Cinquecento.

[…]

La composizione chimica delle compresse sequestrate – uno psicofarmaco ansiolitico a base di benzodiazepine le prime, un farmaco utilizzato per il trattamento della dipendenza da oppioidi le seconde, un potente oppioide analgesico le terze – se assunte al di fuori delle prescrizioni mediche per cui sono impiegate o se associate ad altre sostanze, perlopiù alcol, creano effetti simili all’eroina e l’uso smodato crea dipendenza tanto quanto le droghe comuni. Il vantaggio per gli acquirenti di queste sostanze sta nel prezzo unitario – più basso rispetto ad eroina e cocaina – e nella facilità di reperimento.”

Ancora Il Messaggero il 6 novembre scorso riportava:

“Roma. È stato sorpreso in piazzale Flavio Biondo dai carabinieri della stazione Porta Portese mentre stava vendendo una compressa di «Rivotril» (benzodiazepine), un farmaco spacciato come droga, a una persona che è stata identificata.
È finito in manette così un cittadino romeno di 26 anni, pregiudicato e nella Capitale senza fissa dimora, arrestato con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti”.

Il 13 novembre 2018, Catania Today ci fa sapere che:

Si spaccia ancora Rivotril a San Berillo: sequestrate pasticche

È reperibile a bassi costi e unito all’alcol o alla marijuana potenzia i suoi effetti, rendendoli simili a quelli dell’eroina”.

Mentre il giornale online Latina today il 6 ottobre 2018 pubblicava la seguente notizia:

Spaccio: il farmaco antiepilettico venduto come droga da strada

Denunciata 16enne. I controlli dei carabinieri nelle zone a più alto degrado. La ragazza sorpresa a cedere “Rivotril” e hashish ad altre due giovani nella zona delle autolinee“.

Si trattava di Desirée Mariottini, che 20 giorno dopo sarà drogata, seviziata uccisa a Roma nello stabile abbandonato di via dei Lucani, a San Lorenzo.

Il 7 settembre scorso l’ANSA pubblicava un comunicato sull’arresto di uno spacciatore a Napoli, una notizia riferita pure, più brevemente, da Il Mattino:

“Spacciava ogni tipo di droga, dalla marijuana all’eroina, dalla cocaina all’hascisc e persino un farmaco, il Rivotril, che associato all’alcol produce effetti ritenuti molti simili a quelli dell’eroina: forniva ai suoi clienti un’ampia gamma di sostanze stupefacenti il giovane pusher extracomunitario, 21 anni proveniente dal Gambia, arrestato a Napoli, nei pressi della stazione centrale, dagli agenti del Commissariato di polizia Vicaria Mercato.

Lo spacciatore è stato bloccato proprio mentre, per cinque euro, stava vendendo una dose di marijuana a un algerino di 56 anni, che è stato fermato e segnalato. La droga la custodiva sotto il cappellino dove gli agenti hanno trovato due stecche di hascisc, quattro dosi di cocaina, due di eroina, due bustine di marijuana, 117 compresse di Rivotril e 25 euro nella tasca dei pantaloni!”

19 luglio 2018, il quotidiano online di Trento, Trentino riferisce che “L’«eroina dei poveri» ricompare in città. Boccette di Rivotril al parco di Maso Ginocchio: l’antidepressivo, associato all’alcol, ha l’effetto dell’eroina”.

Qualche giorno prima, il 14 giugno, apprendiamo da Riviera24.it che a Imperia “i carabinieri sequestrano pasticche di Rivotril: è la prima volta in provincia. Associato all’alcol produce effetti simili a quelli dell’eroina”.

Per andare all’anno prima, il 23 marzo 2017, un articolo meno stringato di Repubblica comunica:

DROGHE da marciapiede, con tanto di ricetta. Tramadolo, ossicodone, ansiolitici.

Milano. Farmaci di derivazione oppiacea per le terapie del dolore, o benzodiazepine usate come antiepilettici. Che, mischiate ad alcolici, compongono beveroni micidiali con effetti simili o superiori a quelli dell’eroina, usando materiale di facile reperibilità tra farmacie e supermercati. Narcotraffico parallelo, anche se l’accusa per i due egiziani fermati tra venerdì e lunedì dagli investigatori del commissariato Porta Genova, guidato dal dirigente Manfredi Fava, è di ricettazione. Mohamed Said Abdelkarin, 42 anni, e Abdelghany Hussen, 65enne, sono gli ultimi due clienti censiti di questo supermarket allargato delle sostanze.

A casa di Hussen, ad Affori, i poliziotti hanno trovato una farmacia parallela: nascosti in un borsone arancione e nero, chiusi da un lucchetto come un piccolo tesoro, c’erano 1040 compresse e 17 flaconi di gocce di Contramal, 480 pasticche di Rivotril e 224 pillole di Oxycontin. In più, gli investigatori hanno sequestrato tre scatole di Erec, il Viagra di produzione egiziana: 60 pastigliette in tutto, roba che in Italia non si trova, da vendere per il suo utilizzo classico o come base per altri miscugli tossici.”

L’articolo più vecchio sull’argomento è del 19 gennaio 2008, ormai 11 anni fa, ed uscì su Repubblica facendo evidentemente ancora molta confusione:

TERMINI Spacciava pasticche arrestato un tunisino

Un pregiudicato tunisino 44enne è stato arrestato giovedì sera dai carabinieri motociclisti mentre spacciava pasticche di Rivotril, una sostanza stupefacente, nei pressi della Stazione Termini. Aveva 231 pasticche”.

Come risulta chiaro da questa beve rassegna stampa, spesso purtroppo si parla del Rivotril in modo improprio o superficiale, in ogni caso sempre associandolo all’abuso e al crimine. E questo modo di veicolare le notizie rischia di fare da cassa di risonanza e promozione del suo consumo proprio per quelle persone più a rischio, chi cerca modi nuovi facili ed economici per raggiungere lo sballo e chi tende ad essere preda della seduzione dell’illecito, soprattutto se contaminato dalla sfera deviante e delittuosa.

Cos’è il Rivotril?

Ma cos’è il Rivotril, in che modo produce i suoi effetti e quali sono i danni che il suo abuso e la sua associazione ad altre sostanze produce a livello dell’organismo, del cervello e quindi sulle funzioni psicologiche?

Come riportato dalla stampa, il Rivotril è uno psicofarmaco con oltre mezzo secolo di vita. È una benzodiazepina, quindi fondamentalmente un ansiolotico. Ha come principio attivo il clonazepam, una molecola brevettata nel 1964 dalla farmaceutica Hoffman La Roche.

Il clonazepam è circa 20 volte più potente del diazepam, la benzodiazepina più comune e conosciuta commercializzata col nome di Valium[i]. La maggiore potenza inibitoria sull’attività del sistema nervoso centrale del clonazepam fa sì che venga usata come un farmaco per il trattamento dell’epilessia, che è stata nel 1975 l’indicazione che ha accompagnato la sua prima commercializzazione.

Anche l’uso voluttuario del clonazepam combinato con alcol non è una novità. Da sempre le benzodiazepine sono state purtroppo consumate per lo sballo. La prima in ordine di tempo, negli anni Settanta, è stata il Roipnol (flunitrazepam), poi il Tavor (Lorazepam), quindi il Minias (Lormetazepam)[ii]. L’attuale diffusione dell’abuso di Rivotril è in larga parte dovuta al fatto che è una benzodiazepina esente dal pagamento in quanto farmaco per il trattamento dell’epilessia. E questo fa sì che possa essere ottenuta gratuitamente, spesso in modo fraudolento con la falsificazione di ricette.

Meccanismi d’azione

Come le altre benzodiazepine, il clonazepam è un agonista del neurotrasmettitore GABA, cioè potenzia ne l’attività. Il GABA è il più diffuso neurotrasmettitore del cervello, ed è particolarmente presente nella corteccia cerebrale e nel sistema limbico (il sistema al centro dei processi emotivi). Il GABA ha funzioni inibitorie, riduce cioè attività dei neuroni con cui si lega e causa quindi un effetto sedativo sulle funzioni cerebrali, è una sorta di “calmante” naturale, endogeno. Si comporta come agonista del GABA anche l’alcol, per questo mescolare benzodiazepine e alcol può indurre pericolosi stati di sedazione.

Il clonazepam è anche un agonista della serotonina e anche per questo viene talora usato in associazione ad atri farmaci che potenziano l’attività della serotonina nel trattamento dei disturbi da panico.

Tolleranza e dipendenza nell’uso e nell’abuso del clonazepam

Il clonazepam viene eliminato molto lentamente dal corpo. Per queste ragioni, l’assunzione ripetuta può determinare fenomeni di accumulo e overdose, soprattutto quando assunto assieme all’alcol, in quanto quest’ultimo – come abbiamo visto – ne potenzia l’azione inibitoria attraverso gli stessi meccanismi.

L’uso reiterato e contemporaneo di alcol e clonazepam poi favorisce e accelera lo sviluppo di fenomeni tolleranza (cioè la necessità di aumentare nel tempo le dosi per ottenere gli effetti desiderati) e anche di dipendenza per entrambe le sostanze, quando la dipendenza già non sussista.

Questi fenomeni sono espressione di meccanismi di neuroadattamento e di neuroplasticità basati sulla regolazione dell’attività dei geni. Nei soggetti che abusano di clonazepam, di alcol e ancora di più di entrambe le sostanze, i neuroni modulati dal GABA vengono sottoposti a una amplificata azione inibitoria. Questa alterata attività sui recettori del GABA viene comunque segnalata al DNA dei neuroni attraverso una cascata di eventi molecolari. Per un effetto a retroazione, l’insieme dei segnali sulla amplificata attività gabaergica induce a livello del DNA una riduzione della sintesi dei recettori per il GABA. In questo modo infatti i neuroni diminuiscono il numero di serrature attraverso cui le chiavi chimiche dell’alcol e del clonazepam fanno scattare il potenziamento della neurotrasmissione inibitoria. Si raggiunge così un nuovo, seppure distorto, equilibrio di funzionamento del sistema del GABA, che contempla la presenza delle sostanze che lo hanno come bersaglio.

Un minor numero di recettori per il GABA compensa l’effetto agonista che il clonazepam e l’alcol hanno su questo neurotrasmettitore inibitorio. Ma la relativa scarsità dei recettori per il GABA comporta la riduzione dell’attività fisiologica di questo neurotrasmettitore, quindi la diminuzione della sua normale funzione “tranquillante”. Da qui i sintomi d’ansia, irritabilità, agitazione che si presentano nell’astinenza, in assenza dell’azione agonista del clonazepam e dell’alcol (se associato nell’uso). Da qui la necessità di assumere gli agonisti del GABA come il Rivotril e l’alcol per impedire l’insorgenza di questi stati sgraditi.

Effetti avversi a breve termine

Gli effetti acuti indotti dall’assunzione di clonazepam, soprattutto se associato all’alcol sono affaticamento, stordimento, letargia. A dosaggi elevati si può verificare la compromissione del controllo motorio (con cadute) e delle funzioni cognitive, vertigini, visione sfocata, difficoltà nell’eloquio, turbe emotive, amnesie, nistagmo (movimenti oscillatori involontari dell’occhio) e visione doppia (diplopia).

Considerate le loro spiccate proprietà di ridurre l’eccitabilità dei neuroni, il clonazepam, come tutte le benzodiazepine amplificano, gli effetti di altre sostanze inibitorie. Tra queste, oltre all’alcol già visto, troviamo gli oppioidi, la cannabis. L’interazione con queste sostanze può comportare rischi assai gravi, sia per la più seria compromissione delle capacità percettive, cognitive e motorie (si pensi all’effetto sulla guida di un automobile), sia per la più elevata depressione prodotta sui centri cerebrali che regolano funzioni vitali, come la respirazione e il battito cardiaco, cosa che può portare al coma o alla morte[iii], come sembra sia successo appunto per la povera Desirée Mariottini.

Uno studio del 2006 condotto negli Stati Uniti ha rilevato che i farmaci sedativi ed ipnotici, su tutti le benzodiazepine e tra queste per seconda il clonazepam, costituiscono la classe di farmaci più associati a sintomi acuti, traumi e incidenti che portano all’accesso in pronto soccorso. Lo stesso studio indicava che l’alcol era responsabile di circa il doppio degli accessi in pronto soccorso rispetto al clonazepam. L’accoppiata clonazepam e alcol espone perciò a rischi severissimi di incorrere in eventi che richiedono un trattamento medico d’urgenza[iv].

Uso in atti criminosi

Alberto Magnelli, L’uomo ubriaco. 1914

Gli effetti acuti delle benzodiazepine come il clonazepam fanno sì che queste sostanze vengano strumentalmente usate nei reati contro la persona, come furti, abusi sessuali. Benzodiazepine e alcol sono le sostanze che ricorrono più frequentemente negli stupri, sebbene i media tendano spesso, impropriamente, a definire droga dello stupro il GHB, altro farmaco (usato nel trattamento dell’alcolismo, si veda il post sul GHB qui) talora consumato per scopi voluttuari[v]. L’utilizzo delle benzodiazepine in associazione ad alcol nei reati contro la persona si deve al fatto che queste sostanze in dosi elevate compromettono o aboliscono le funzioni cognitive attraverso cui possiamo essere consapevoli di ciò che accade, controllarlo e così prevenire gli approcci per rapina o per abuso sessuale e nel caso reagire. Questo tipo di utilizzo criminoso delle benzodiazepine è dovuto anche al fatto che queste possono essere facilmente aggiunte alle bevande senza che ne venga alterato il sapore. L’indicazione così è quella di rifiutare o fare estrema attenzione alle bevande che ci vengono offerte se non abbiamo potuto constatarne l’origine e come sono state servite e preparate.

Danni ed effetti avversi a lungo termine

Come abbiamo avuto modo di indicare nel paragrafo sui meccanismi d’azione, la dipendenza è uno dei principali effetti avversi a lungo termine dell’uso del clonazepam e delle altre benzodiazepine, soprattutto quando associate all’alcol[vi].  Altri gravi effetti avversi di tipo psicologico sono la depressione[vii] con sensibile aumento del rischio di suicidio[viii]; la compromissione cronica delle funzioni cognitive e della memoria; l’alterazione dei tratti di personalità.

Il consumo prolungato e anche l’uso a dosi elevate può portare altri seri effetti collaterali come i disturbi del sonno; disturbi ormonali e al sistema immunitario, compromissione della libido e dei comportamenti sessuali[ix].

Stefano Canali

Riferimenti bibliografici


[i] Chouinard G (2004). “Issues in the clinical use of benzodiazepines: potency, withdrawal, and rebound”. J Clin Psychiatry. 65 Suppl 5: 7–12. 

[ii] Høiseth G, Middelkoop G, Mørland J, Gjerde H. Has Previous Abuse of Flunitrazepam Been Replaced by Clonazepam? Eur Addict Res. 2015;21(4):217-21. doi: 10.1159/000377628.

[iii] Haukka J, Kriikku P, Mariottini C, Partonen T, Ojanperä I. Non-medical use of psychoactive prescription drugs is associated with fatal poisoning. Addiction. 2018 Mar;113(3):464-472. doi: 10.1111/add.14014. 

[iv] “Drug Abuse Warning Network, 2006: National Estimates of Drug-Related Emergency Department Visits”Substance Abuse and Mental Health Services Administration. 2006.

[v] Fiorentin TR, Logan BK. Toxicological findings in 1000 cases of suspected drug facilitated sexual assault in the United States. J Forensic Leg Med. 2019 Feb;61:56-64. doi: 10.1016/j.jflm.2018.11.006.

[vi] Authier, N.; Balayssac, D.; Sautereau, M.; Zangarelli, A.; Courty, P.; Somogyi, AA.; Vennat, B.; Llorca, PM.; Eschalier, A. (November 2009). “Benzodiazepine dependence: focus on withdrawal syndrome”. Ann Pharm Fr67 (6): 408–13. doi:10.1016/j.pharma.2009.07.001.

[vii] Riss, J.; Cloyd, J.; Gates, J.; Collins, S. (Aug 2008). “Benzodiazepines in epilepsy: pharmacology and pharmacokinetics” (PDF). Acta Neurol Scand118 (2): 69–86. doi:10.1111/j.1600-0404.2008.01004.x.

[viii] White MC; Silverman JJ; Harbison JW (February 1982). “Psychosis associated with clonazepam therapy for blepharospasm”. J Nerv Ment Dis170 (2): 117–9. doi:10.1097/00005053-198202000-00010

Austin AE, Proescholdbell SK, Creppage KE, Asbun A. Characteristics of self-inflicted drug overdose deaths in North Carolina. Drug Alcohol Depend. 2017 Dec 1;181:44-49. doi: 10.1016/j.drugalcdep.2017.09.014.

[ix] Cohen LS, Rosenbaum JF; Rosenbaum (October 1987). “Clonazepam: new uses and potential problems”. J Clin Psychiatry. 48 Suppl: 50–6. 

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