Ricordare il futuro. Il training della memoria di lavoro riduce lo sconto temporale nelle dipendenze

 

Gli stimoli presenti associati a possibili ricompense hanno un peso motivazionale più elevato rispetto a quelli futuri, sottoposti per questo al cosiddetto sconto temporale
Gli stimoli presenti associati a possibili ricompense hanno un peso motivazionale più elevato rispetto a quelli futuri, sottoposti per questo al cosiddetto sconto temporale

Lo sconto, la svalutazione eccessiva delle ricompense future rispetto a quelle prossime sembra essere un tratto transnosografico, cioè un elemento comune a diversi disturbi del comportamento caratterizzati da impulsività (Madden e Bickel, 2009), come l’abuso di sostanze psicoattive e le dipendenze (Ardila et al, 1991; Simon et al, 2002).

Nei processi decisionali la svalutazione del futuro è in ogni caso una disposizione connaturata in tutti gli animali e nell’uomo. Tutti tendiamo, o almeno sentiamo una potente spinta, a consumare impulsivamente una ricompensa immediata, come ad esempio una fetta ipercalorica della torta che più ci piace. E ciò anche se il valore complessivo che assegniamo alla fetta di torta è minore di quello, però futuro, che riconosciamo al nostro restare in forma e in salute.

L’ipersensibilità verso le ricompense immediate e la miopia per il futuro (Bechara et al. 2002) rappresentano probabilmente tratti adattativi i quali, in ambiente ancestrale, hanno favorito gli individui che consumavano immediatamente possibili ricompense, allora scarse e fortemente volatili, come il cibo o le ricompense sessuali.

Nell’ambiente contemporaneo, estrememente ricco di potenziali ricompense, questo tratto è diventato una vulnerabilità. In alcuni individui questa impulsività si manifesta in modo eccessivo e può determinare una propensione a comportamenti a rischio o all’espressione sregolata di comportamenti appetitivi e associati al cibo, alla sessualità, alle sostanze psicoattive.

L’eccessivo sconto temporale, la miopia per il futuro sono stati anche associati sia alla valutazione del passato che alla memoria degli eventi passati. In particolare le ricerche si sono concentrate sulla memoria di lavoro (working memory). Questa è un componente fondamentale delle funzioni esecutive, al centro dei processi decisionali, del monitoraggio del comportamento, grazie al quale le azioni finalizzate a conseguire un obiettivo particolare vengono sostenute ed eventualmente rimodulate rispetto a stimoli distraenti e interferenze ambientali (Diamond, 2013). Come scrive Bledowski, la memoria di lavoro è:

“l’abilità di mantenere attive informazioni per ulteriori e successivi utilizzi e farlo in modo flessibile permettendo così alle informazioni di essere prioritizzate, aggiunte o rimosse” (Bledowski et al. 2010, p. 172).

Alcuni studi, soprattutto su soggetti con dipendenza, hanno rilevato un’associazione tra disfunzioni della memoria di lavoro e miopia per il futuro. Ciò ha suggerito la possibilità di usare varie forme di training di questa funzione cognitiva per migliorare la capacità di valutare le ricompense future, diminuire lo sconto temporale e così l’impulsività (Bickel et al., 2011).

Il training della memoria di lavoro effettuato con esercizi di richiamo di sequenze di lettere e numeri, o con esercizi di memoria verbale e categorizzazione sembra essere in grado di migliorare questa funzione e di diminuire lo sconto temporale.

Tali evidenze sono coerenti alla spiegazione delle dipendenze legata all’ipotesi dei sistemi decisionali neurocomportamentali concorrenti (Bickel et al. 2008). E’ un’ipotesi fondata sulla prospettiva neuroeconomica, secondo cui le decisioni scaturiscono dall’interazione antagonistica nel cervello di due sottosistemi decisionali. Un sottosistema impulsivo localizzato nel sistema limbico e centrato sul nucleus accumbens e sull’amigdala, associato agli appetiti e all’acquisizione immediata delle ricompense. E un sottosistema esecutivo cablato sulla corteccia prefrontale, associato alla valutazione cognitiva degli impulsi appetitivi, la loro inibizione o posticipazione e la pianificazione del comportamento per obiettivi a lungo termine.

Secondo questa prospettiva l’abuso di sostanze e le dipendenze correlano con un sistema impulsivo iperattivo e un sistema esecutivo ipoattivo. McClure e colleghi hanno dimostrato che lo sconto temporale delle ricompense future può rappresentare una misura del bilanciamento relativo tra questi due sottosistemi (McClure et. al. 2004). Misurando le attivazioni cerebrali dei due distinti sottosistemi McClure ha trovato che quando viene scelta una ricompensa immediata l’attivazione dei centri impulsivi del sistema limbico è più alta di quella rilevata sulla corteccia prefrontale e il contrario accade quando si sceglie una ricompensa futura, in cui prevale l’attivazione corticale.

La diminuzione dello sconto temporale, la riduzione della miopia per il futuro, che si ottiene con il training della memoria di lavoro è coerente con questa ipotesi dei meccanismi decisionali. Tale training infatti attiva la corteccia profrontale e quindi aumenta la sua capacità di inibire le spinte impulsive e di valutare il futuro, “ricordandolo” meglio.

I dati ottenuti dagli studi sugli effetti sull’impulsività del training della memoria di lavoro suggeriscono la possibilità di usare questi esercizi come ausilio nella riabilitazione neurocognitiva di alcuni aspetti delle funzioni esecutive nei soggetti dipendenti ed alcuni studi stanno già valutando questa interessante ipotesi (Wesley et al. 2014; Bickel et al. 2014).

Stefano Canali

 

Riferimenti bibliografici

Ardila A, Rosselli M, Strumwasser S Neuropsychological deficits in chronic cocaine abusers. Int J Neurosci. 1991 Mar; 57(1-2):73-9.

Bechara A, Dolan S, Hindes A Decision-making and addiction (part II): myopia for the future or hypersensitivity to reward? Neuropsychologia. 2002;40(10):1690-705

Bickel WK, Yi R, Kowal BP, Gatchalian KM. Cigarette smokers discount past and future rewards symmetrically and more than controls: Is discounting a measure of impulsivity? Drug and Alcohol Dependence. 2008;96:256–262.

Bickel WK, Yi R, Landes RD, Hill PF, Baxter C. Remember the future: working memory training decreases delay discounting among stimulant addicts. Biol Psychiatry. 2011 Feb 1;69(3):260-5.

Madden GJ, Bickel WK. Impulsivity: The behavioral and neurological science of discounting. Washington, D.C.: American Psychological Association; 2009.

 

 

User Avatar

Stefano Canali

Read Previous

Psicoattivo 2.0 al Liceo Ginnasio Statale Virgilio di Roma

Read Next

Il paradosso dell’Equasy, una dipendenza sottovalutata

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *