Oltre la personalità dipendente. Le dipendenze tra temperamento, ambiente ed esperienze

Georg Pencz, I quattro temperamenti 1530-1562

Esiste una relazione tra tipi di personalità e inclinazione all’uso delle sostanze, suscettibilità a sviluppare una dipendenza – anche comportamentale – con una sua forma e una sua dinamica specifica? La risposta a questa domanda avrebbe ovviamente eccezionali ricadute preventive e nel trattamento delle dipendenze. Si potrebbe ad esempio suggerire alle persone a rischio di adottare certe strategie o lavorare sullo sviluppo di certe competenze comportamentali in grado di attenuare i tratti individuali associati all’uso problematico. Allo stesso modo, in ambito clinico la conoscenza a questa risposta potrebbe rendere più agevole la messa a punto di percorsi di intervento e di aiuto più individualizzati, tarati su misura agli schemi tipici di consumo problematico per i diversi tipi di personalità. Abbiamo già affrontato questo tema in un precedente post.

Negli ultimi anni la ricerca sta suggerendo l’idea che ognuna delle dipendenza (che sia da sostanza o comportamentale) rappresenti una distinta manifestazione di una stessa sindrome alla cui base potrebbero esserci comuni tratti di personalità [1,2].

 

L’impulsività come tratto di personalità caratterizzante delle dipendenze?

L’impulsività è la dimensione cognitiva e di personalità che da sempre viene identificata come componente comune a tutte le dipendenze, in quanto impatta negativamente sui processi decisionali [3], sulla motivazione, sulla pianificazione del comportamento; e in quanto favorisce l’espressione di azioni riflesse, anche automatiche, a scapito di comportamenti ponderati[4]. L’ipersensibilità verso le ricompense immediate (in questo caso la gratificazione contingente al consumo) a scapito di ricompense temporalmente più distanti, ma più vantaggiose (come potrebbe essere l’astinenza) sembra uno degli aspetti più caratterizzanti del tratto di personalità impulsivo e quello maggiormente associato al passaggio verso l’uso problematico e compulsivo.

I risultati relativi alla ricerca su altri tratti di personalità che potrebbero avere un ruolo altrettanto importante o essere direttamente associati all’impulsività nel favorire e mantenere la dipendenza sono tuttavia apparsi a lungo piuttosto controversi e discordanti. Recentemente questo aspetto controverso è stato interpretato come l’effetto di strategie di ricerca e spiegazione tesi a individuare le eventuali specifiche correlazioni tra personalità dipendenza da singole sostanze o tra personalità e singola dipendenza comportamentale (gioco d‘azzardo, dipendenza da sesso, dipendenza da internet o gaming). Ciò ha reso impossibile, la generalizzazione dei risultati e l’identificazione dei tratti comuni alle diverse manifestazioni della dipendenza [5-9].

Una analisi più vasta dei rapporto tra tratti di personalità e varie tipologie di dipendenza è certamente più in grado di far emergere gli schemi comportamentali condivisi dalle diverse forme di dipendenza, gli elementi temperamentali comuni. Ed è in questo modo peraltro che diventa possibile riconoscere quei parametri unici, di specificità, che possono essere caratteristici per alcune tipologie di soggetti, ma non per altri.

 

La necessità di integrare il ruolo dell’ambiente e dei fattori socio-culturali nella costruzione della “personalità” dipendente

Una ricerca seria sulle associazioni tra profili di personalità e dipendenze, inoltre, non può più prescindere dalle acquisizioni della genetica, della genomica e dell’epigenetica dei tratti del temperamento e delle relative vulnerabilità a sviluppare certi disturbi del comportamento, come le dipendenze. Questi infatti si costruiscono attraverso una costante interazione tra disposizioni ereditarie, ambiente, esperienze di vita, comportamento, ma anche livelli di istruzione, status socio-economico, dinamiche culturali e sociali [10-16].

Partendo da questo approccio integrato e sistemico, Zilberman e collaboratori [17] hanno confrontato un gruppo sperimentale costituito da 216 soggetti che presentava dipendenza conclamata (da sostanze, comportamentale, comorbidità di più dipendenze) e un gruppo di controllo di 78 soggetti senza dipendenza. I fattori di personalità sono stati valutati utilizzando questionari self report come la Scala di Impulsività di Barratt e il Big Five Index, mentre le variabili socio-demografiche sono stata raccolte attraverso un questionario creato ad hoc, corredato anche da domande relative alla storia clinica.

I risultati dello studio hanno evidenziato diverse correlazione tra tipologia di dipendenza, tratti di personalità e fattori sociodemografici evidenziando come la dipendenza sia correlata e modulata da un complesso di numerosi fattori mutuamente interagenti, dalle basi biologiche ai processi psichici, al contesto e alle esperienze di vita. Sebbene la misura relativa all’impulsività sia risultata presente a un livello statisticamente significativo nel gruppo sperimentale rispetto a quello di controllo, le altre variabili hanno evidenziato correlazione diverse a seconda del tipo di dipendenza.

 

I tratti di personalità specifici dei giocatori d’azzardo

In particolare, soggetti con dipendenza da gioco d’azzardo non differiscono in maniera sostanziale con il gruppo di controllo per dimensioni di personalità eccezion fatta per il tratto impulsivo, ma presentano importanti differenze a livello di status socioeconomico che risulta caratterizzato da un reddito più elevato e dall’età d’insorgenza mediamente successiva ai vent’anni. Probabilmente il mantenimento a lungo termine di tale dipendenza è subordinato alla disponibilità economica. Il fatto che vi sia una maggiore componente ambientale nell’insorgenza e nel mantenimento di tale dipendenza distingue il gioco d’azzardo da altri tipi di comportamenti patologici. Il maggior peso dell’ambiente può spiegare anche la più elevata età di insorgenza e mantenimento del gioco d’azzardo patologico. Il rischio relativo di sviluppare precocemente una dipendenza sembra più alto infatti negli individui con tratti di personalità marcati e stabili associati a questa condizione, con un profilo di temperamento a rischio cioè che caratterizza l’individuo fin dagli stadi iniziali di sviluppo, cosa non sempre individuabile nei giocatori d’azzardo.

 

I tratti di personalità specifici degli alcolisti

Il gruppo costituito da soggetti con dipendenza da alcol, invece, differiva in maniera consistente dal gruppo di controllo su tutti i tratti di personalità, in particolare nelle dimensioni di estroversione (significativamente più basso anche rispetto ai soggetti con dipendenza da sostanze psicoattive) e di apertura alle esperienze (significativamente più bassa rispetto ai soggetti con dipendenza da sesso). Una possibile spiegazione di tale evidenza potrebbe spiegarsi con gli effetti caratteristici dell’alcol, come la diminuzione dell’ansia e paura nelle situazioni sociali. Queste emozioni tendono a connotare le interazioni degli individui meno estroversi e con maggiore difficoltà a lasciarsi andare [18]. L’alcol, dunque, potrebbe facilitare il soggetto in tali situazioni e rinforzare la reiterazione del comportamento di assunzione qualora comporti una riduzione delle suddette emozioni negative.

Un interessante risultato evidenziato dallo studio di Zilberman et al. è la somiglianza a livello di tratti di personalità nei due gruppi costituiti da soggetti con dipendenza da sostanze psicoattive e dipendenza da sesso: entrambi i gruppi erano caratterizzati da elevato nevroticismo e impulsività e bassi livelli di coscienziosità e sensibilità alle ricompense rispetto ai controlli. La coscienziosità sembrerebbe la variabile maggiormente interessata.

 

La necessità di sviluppare lo studio dell’interazione tra componenti ereditarie del temperamento e fattori ambientali

Malgrado alcune limitazioni, lo studio di Zilberman et al. rappresenta un importante sforzo di ricerca sulle possibili interazioni fra genetica temperamentale ed influenza dell’ambiente. L’evidenza che alcune componenti di personalità, di certi fattori ambientali, come anche la combinazione di entrambi può favorire il manifestarsi o il mantenersi di una o più dipendenze in comorbidità, rappresenta un interessante punto di partenza per mettere a punto interventi preventivi e riabilitativi personalizzati e sensibili alle diverse vulnerabilità del soggetto sia sulla base del contesto di appartenenza che della sua dimensione psicologica.

Stefano Canali e Alessia Bassi

 

Riferimenti bibliografici

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