L’essere umano e le droghe

Le sostanze che, come gli psicofarmaci e le droghe, modificano il funzionamento del sistema nervoso e modulano o controllano gli stati del cervello e la maniera con cui questo organo interagisce col mondo esterno, sono in assoluto i principi ad azione farmacologica più usati in occidente e nel mondo intero.

La ricerca della manipolazione della coscienza, dell’induzione di stati di coscienza alterati, dell’alterazione e del controllo artificiale del comportamento, in una parola, dello psicotropismo, è una costante antropologica e si presenta, con metodologie e percorsi diversi, in tutte le epoche storiche ed a tutte le latitudini etnologiche e sociali.

Eugène Delacroix. Donne di Algeri. 1834. olio su tela. 180 × 229cm
Eugène Delacroix. Donne di Algeri. 1834. olio su tela. 180 × 229cm

Attraverso le droghe l’essere umano ha sempre cercato di rompere i vincoli della quotidianità, di fuggire il male, gli affanni e le preoccupazioni: l’evasione e l’anestesia. I paradisi artificiali dove convivono la sfrenatezza e l’atarassia, il sentimento di potenza e la percezione mistica, dove ogni sensazione sembra virare al sentimento felice, garantire il benessere totale.

Nell’immaginario umano, le droghe sono così diventate il pharmakon per eccellenza, il nepenthe dispensatore della suprema tranquillità, la chiave d’accesso al mondo dove la pace è condizione normale, al sovrumano, lo strumento che il divino ha donato agli uomini per permettere loro di uscire da se stessi e di aprire le porte della vera esperienza del sacro.

Lo psicotropismo è, per certi versi, un fenomeno tipico del comportamento di un animale intelligente e dotato di coscienza. L’essere umano vive l’esperienza della sua coscienza. Dall’autocoscienza sorge la motivazione al controllo della coscienza, la ricerca dello psicotropismo. L’uomo vuole controllare la sua coscienza con degli strumenti artificiali, le droghe, così come controlla con utensili da lui messi a punto i fenomeni naturali che maggiormente lo coinvolgono.

L’uso delle droghe, così, rappresenta un aspetto fenomenologico tipico di una specie, quella umana, in cui la modificazione comportamentale, e quindi la plasticità del comportamento e la tendenza a produrre variazioni comportamentali, ha assunto una preponderanza assoluta rispetto alla trasformazione somatica, all’evoluzione delle strutture biologiche.

Da questo punto di vista non è azzardato sostenere che, al di là degli enormi problemi di carattere sanitario e sociale da esse cagionati, le droghe hanno dato un forte impulso all’evoluzione della nostra specie, allo sviluppo dei sistemi simbolici e comunicativi propri delle culture umane.

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Stefano Canali

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