Le mille facce del desiderio nelle dipendenze. Il craving tra emozioni, situazioni e sostanze

Pieter Bruegel Il Vecchio, “I sette peccati capitali: Gola”, Incisione, 1558

Il desiderio della sostanza, il craving, è ritenuto uno dei principali determinanti del consumo di droghe e delle ricadute nelle dipendenze.

il craving viene definito come l’esperienza soggettiva e indesiderata di un intenso bisogno o desiderio di usare una sostanza. Per ulteriori dettagli sul craving si leggano i seguenti post: “Sull’esperienza soggettiva del craving“, “Craving. Il desiderio irresistibile è un concetto desiderabile?“. È noto inoltre che l’intensità del craving può essere esacerbata quando si tenta di modificare il consumo, come nei tentativi di restare astinenti.

La ricerca ha dimostrato che i livelli di consumo delle sostante e le ricadute sono largamente correlate agli stati dell’umore e alle emozioni, in particolare le emozioni negative. Mancano tuttavia dati precisi sul modo in cui la relazione tra emozioni e craving varia eventualmente in rapporto al tipo di sostanza usata; considerato che ogni sostanza modula in modo diverso gli stati emotivi.

 

Ecological Momentary Assessment – la misurazione ecologica momentanea

Recentemente uno studio condotto in Francia ha cercato di colmare questa lacuna, indagando il rapporto tra craving e uso di sostanze in gruppi di soggetti nella fasi iniziale del trattamento per dipendenza o consumo problematico di alcol, tabacco, cannabis ed eroina[i]. La ricerca è stata condotta attraverso la metodologia dell’Ecological Momentary Assessment (EMA), la misurazione ecologica momentanea. Questa metodologia consiste nella rilevazione di una serie di dati sugli stati emotivi, comportamentali in momenti casuali o particolari della normale vita quotidiana e nell’ambiente naturale dove si muove e vive la persona[ii]. Negli ultimi anni la ricerca con EMA si sta diffondendo grazie agli smartphone. Con App specificamente sviluppate è possibile interrogare l’utente a intervalli casuali nelle più diverse situazioni della giornata e raccogliere, con una serie di domande, informazioni a proposito dell’umore presente, del craving percepito al momento, dell’ambiente in cui sta avvenendo la rilevazione, della situazione concomitante, delle persone eventualmente presenti e così via. Attraverso lo smartphone la App veicola tutti i dati raccolti verso un database da cui poi sarà possibile estrarre le varie correlazioni tra gli elementi rilevati, mettendo così in luce le eventuali relazioni, ad esempio, tra un tipo di emozione o una certa situazione, dati eventi vissuti o certi ambienti con il desiderio di consumare una sostanza o il suo uso effettivo.

Attraverso la metodologia EMA, la ricerca del gruppo coordinato da Fuschia Serre ha monitorato per circa 2 mesi 190 soggetti in trattamento per diverse sostanze.

I risultati confermano l’elevata correlazione tra craving e consumo di una sostanza. È cioè frequente l’occorrenza effettiva del consumo quando sono riportati elevati livelli di desiderio della sostanza e questo vale per tutte le sostanze.

 

Le mille facce del desiderio della sostanza

L’intensità del craving sembra inoltre funzionare come una variabile predittiva del consumo nelle ore seguenti per il tabacco, l’alcol, la cannabis ma non per l’eroina. Come ovviamente ci si poteva aspettare, misurazioni del craving fatte dopo l’utilizzo della sostanza danno risultati nulli.

La ricerca indica ancora che gli alcolisti sono il gruppo dei soggetti in trattamento per dipendenza che riporta il minor numero di episodi di craving e che questi hanno un’intensità più bassa rispetto ai tabagisti, ai soggetti che usano l’eroina e a quelli che consumano cannabis.

Un dato interessante è che l’associazione tra stati dell’umore e craving è diversa in relazione alle differenti sostanze. In generale tuttavia, a differenza di quanto trovato in studi precedenti, questa ricerca non ha rilevato un’associazione significativa tra intensità dell’umore negativo percepito, come la tristezza, e intensità del desiderio della sostanza nelle dipendenze da tabacco, alcol ed eroina. Al contrario, stati dell’umore bassi correlano in maniera inversa col craving per la cannabis. Vale a dire che l’intensità del desiderio della cannabis sembra associata al livello di positività degli stati dell’umore percepito.

Gli stati emotivi ansiosi o il livello di negatività percepita degli eventi e delle situazioni sembrano invece suscitare il successivo desiderio del tabacco.

La ricerca dimostra così che non esiste un comune sistema di fattori che innescano e quindi predicono il craving e il consumo delle sostanze. Sembra invece esistere una molteplicità di variabili che si associano al desiderio e all’uso di sostanze e il modo in cui questi fattori agiscono differisce per ogni persona e in relazione alle diverse sostanze.

Nel percorso di recupero dalle dipendenze dunque il desiderio della sostanza è certamente uno dei principali bersagli cui mirare ma bisogna fare assoluta attenzione al modo tutto personale in cui si manifesta nei singoli individui e in relazione alle varie sostanze. A questo proposito potrebbe essere utile una sorta di profilazione del craving individuale nelle prime fasi di trattamento attraverso l’utilizzo della metodologia EMA, la misurazione momentanea ed ecologica, veicolata tramite smartphone. E’ per questo una metodologia ormai sostanzialmente alla portata dei servizi per le dipendenze. In questo modo sia il paziente che lo staff terapeutico potranno diventare più consapevoli dei fattori individuali di tipo emotivo, ambientale e delle situazioni maggiormente associate al craving e quindi saranno maggiormente in grado di evitarli, ridurli, ovvero anche di mettere a punto strategie comportamentali specifiche per affrontarli con successo quando questi fattori di innesco del desiderio si presentano.

Col mio gruppo di ricerca abbiamo già sviluppato una App per misurazione ecologica momentanea finalizzata al potenziamento della regolazione delle emozioni; uno strumento che oltre alla rilevazione delle variabili emotive, ambientali e situazionali suggerisce strategie opportune di regolazione emotiva in base ai dati misurati. Stiamo per avviare la progettazione di una App analoga per smartphone per la regolazione del craving. Per avere eventuali informazioni contattateci.

Stefano Canali

 

Riferimenti bibliografici

[i] Fuschia Serre, Melina Fatseas, Cécile Denis, Joel Swendsen, Marc Auriacombe , Predictors of craving and substance use among patients with alcohol, tobacco, cannabis or opiate addictions: Commonalities and specificities across substances. Addict Behav. 2018 Feb 2. pii: S0306-4603(18)30060-1. doi: 10.1016/j.addbeh.2018.01.041.

[ii] Shiffman S, Stone AA, Hufford MR. Ecological momentary assessment. Annu Rev Clin Psychol. 2008; 4():1-32.

 

 

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