Il sogno delle droghe in astinenza e la realtà del recupero

I sogni in cui si rivive il consumo di alcol e droghe sono ricorrenti tra gli individui in fase di recupero. Questi sogni sono spesso brevi ma assai intensi, molto più precisi e chiari dei comuni sogni. Il sognatore ha l’impressione fortissima che la ricerca, il desiderio della sostanza e il suo consumo siano eventi reali, allo stesso modo degli effetti provati nel sogno[i]. Il sogno può proseguire col manifestarsi di emozioni acute, come il gratificante sollievo di aver soddisfatto un desiderio a lungo soppresso nell’astinenza; oppure con una viva sensazione di rimorso per essere ricaduti.

Odilon Redon, Il cubo, 1880.

I sogni in cui si rivive il consumo di alcol e droghe sono ricorrenti tra gli individui in fase di recupero. Questi sogni sono spesso brevi ma assai intensi, molto più chiari precisi e chiari dei comuni sogni. Il sognatore ha l’impressione fortissima che la ricerca, il desiderio della sostanza e il suo consumo siano eventi reali, allo stesso modo degli effetti provati nel sogno[i]. Il sogno può proseguire col manifestarsi di emozioni acute, come il gratificante sollievo di aver soddisfatto un desiderio a lungo soppresso nell’astinenza; oppure con una viva sensazione di rimorso per essere ricaduti.

Il sogno termina con un improvviso risveglio che può essere accompagnato dalla sensazione di frustrazione perché l’uso non è realmente avvenuto. Ciò spesso può portare ad aumentare il desiderio della sostanza, il craving, che viene vissuto nelle ore successive. Talora, al contrario, il sognatore può portare con sé nella veglia il senso di colpa vissuto nel sogno.

“In dreams begins responsibility”, Nei sogni inizia la responsabilità. Questa è l’epigrafe che William Butler Yeats mette nel frontespizio del suo volume Responsibilities, una raccolta di poesie pubblicata nel 1915. Essa sembra riferirsi singolarmente al significato del mutare dei sogni col procedere del percorso di recupero. Nel tempo, infatti, con il prolungarsi dell’astinenza, la frequenza di questi sogni si riduce e possono diventare prevalenti i sogni in cui la persona riesce a controllare il desiderio e a evitare l’uso pur avendone l’opportunità[ii]. Ad esempio nel sogno il soggetto in recupero può osservare gli amici usare la sostanza senza seguirli e assumerla anch’egli, oppure rifiutandola espressamente.

In qualche modo il sogno sembra così riflettere gli stadi della riabilitazione, le dinamiche del desiderio della sostanza. Le trame dei sogni in astinenza e nel recupero racconterebbero cioè l’evoluzione degli equilibri/squilibri neurofarmacologici prodotti nel cervello dalla sostanza e dal campo di forze emotive, motivazionali, ambientali, affettive e materiali dentro cui vive l’individuo. La natura dei sogni delle droghe sembra così anche indicare consistenza della capacità di regolare il desiderio della sostanza e il controllo del suo uso.

Nonostante il grande potenziale scientifico e terapeutico, le ricerche sperimentali, cliniche e epidemiologiche sui sogni delle droghe e delle sostanze sono ancora poco sviluppate. Per comprendere meglio e curare più efficacemente le dipendenze sarebbe invece assai utile avere conoscenze precise sulle eventuali interconnessioni tra meccanismi cerebrali del sogno, del sonno e determinanti del desiderio, del craving e dell’autocontrollo; sulle correlazioni tra tipologia dei sogni delle sostanze e ricadute, sulle associazioni tra vissuto affettivo nel sogno e motivazione al recupero e delle capacità di gestione del desiderio.

La natura del sogno potrebbe indicare gli snodi dell’itinerario verso una nuova identità personale, non più assimilata a quella di soggetto dipendente, non più costruita sul rapporto con la sostanza e con l’identità riflessa degli altri soggetti con cui si condivide l’esperienza della dipendenza. È qualcosa che per molti versi richiama le associazioni tra le dinamiche dell’identità delle persone in cui si sono spezzati rapporti affettivi lunghi e profondi (per lutto o per separazione) e trasformazione della frequenza e della tipologia dei sogni in cui si sognano le persone perdute.

Anche attraverso il sogno, un individuo in recupero può ricostruirsi una sua identità propria, coerente, unita e singolare, per questo bisognerebbe porre più attenzione ai sogni nella fase di recupero. Come suggeriscono le scienze cognitive, la coerenza, l’unità e la consapevolezza dell’identità personale sono le condizioni necessarie per migliorare il controllo volontario, la capacità di scegliere, vale a dire dell’effettivo esercizio della libertà, che è InDipendenza, autonomia e autoregolazione (ne ho parlato in questo post dove è anche possibile vedere la registrazione di una mia lezione sull’argomento).

Fernando Pessoa scriveva nel Libro dell’inquietudine:

“In questa era metallica di barbari solamente un culto metodicamente
eccessivo delle nostre facoltà di sognare, di analizzare e di attrarre può
servire da salvaguardia alla nostra personalità, affinché non si disfi
nell’annullarsi o nell’identificarsi alle altre”.

Stefano Canali

Riferimenti bibliografici


[i] Claudio Colace, Drug Dreams: Clinical and Research Implications of Dreams about Drugs in Drug-addicted Patients. Karnac Books, London, 2014.

[ii] John F. Kelly, M. Claire Greene, The reality of drinking and drug using dreams: A study of the prevalence, predictors, and decay with time in recovery in a national sample of U.S. adults, Journal of Substance Abuse Treatment, Volume 96, 2019, Pages 12-17, DOI: 10.1016 / j.jsat.2018.10.005


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