Dal punto di vista storico, l’uso che l’uomo ha fatto delle sostanze con azione stimolante non differisce sostanzialmente da quello degli altri farmaci psicoattivi. Anche gli stimolanti infatti, come i sedativi ed euforizzanti, rappresentano una sorta di costante antropologica dello sviluppo dell’umanità, presente in ogni tempo e per ogni geografia. Gli stimolanti sono stati usati per sopportare meglio le fatiche e i duri impegni della vita nelle società preindustriali, per rendere meno dolorosi i morsi della fame.
Un uso più raro e caratteristico degli stimolanti, che avveniva in tempi e modalità socialmente stabiliti e regolamentati, come ad esempio, in occasione di pratiche sacre, religiose è stato invece fatto nel passato per abolire la stanchezza durante riti collettivi, per acuire le capacità mentali e per prolungare la durata della massima attenzione nello sforzo di natura intellettiva. Nella società moderna, al contrario, tale uso è divenuto predominante. Da un lato esso risponde alle esigenze imposte da una distorta cultura dell’efficientismo, che va sempre più diffondendosi soprattutto nei ceti medio-alti, tra le persone che, più o meno coscientemente, hanno sviluppato una nuova forma di abuso e di dipendenza, quella del lavoro. Dall’altro, l’uso degli stimolanti, seguendo l’evoluzione delle pratiche di evasione e di ritualità collettiva, ha perso gran parte dei vincoli con cui veniva culturalmente controllato, per divenire un fenomeno epidemico di estrema urgenza sociale. Stimolanti come le amfetamine, come la cocaina e i loro più economici derivati, vengono usati all’interno di gruppi più o meno vasti per protrarre la resistenza alla fatica di alcune delle moderne forme di socializzazione e ritualità collettiva, nelle discoteche, nelle feste private, oppure, come ogni altra merce che il mercato offre per l’evasione e il divertimento, sono consumati individualmente a scopo voluttuario, per la gamma di piaceri che esse sono in grado di dare.
Gli stimolanti ad azione blanda, come il tè e il caffè, sono stati e continuano ad essere consumati soprattutto per il loro gusto, anche se non sono pochi i soggetti ad aver sviluppato, attraverso il loro abuso, forme di dipendenza. In questo capitolo, pertanto, illustreremo i tratti salienti della storia di due dei più tossici ed attivi stimolanti del sistema nervoso scoperti dall’uomo: la cocaina e le amfetamine, il cui incremento nei consumi sta contribuendo, oltre che alla diffusione di malattie tipiche del loro abuso (vasculopatie, infarti cerebrali e del miocardio, psicosi) anche all’aggravarsi di patologie sociali come la criminalità e l’elevata mortalità sulle strade del “sabato sera”.
Immagine: Wellcome Library, London, Advert for Hall’s Coca Wine: “The great brain and nerve tonic.” Creative Commons