Eventi

  • Ven
    03
    Feb
    2017
    10Università Roma Tre - via Ostiense, 236 - Aula 2

    Nell'ambito del convegno

    La MENTE CHE MEDITA

    Venerdì 3 Febbraio - ore 9.30-17

    UNIVERSITA ROMA 3- Aula 2

    Ingresso Libero

    Comitato organizzativo:

    Università di Roma3 (Dipartimento di filosofia, comunicazione e spettacolo)

    Zhenphenling - International Dzogchen Community

    PROGRAMMA

    Mattina

    ore 9-9.15 Saluti e presentazione prof. Francesco Ferretti

    0re 9.15-10.00 Prof. R. Chiaradonna, Meditazione e conoscenza nel pensiero antico

    Ore 10.00-11.00 Prof. Stefano Canali, Compassione. Dalla biologia all'etica e ritorno

    Ore 11.00-11.15 Pausa

    Ore 11.15 -12.15 Elio Guarisco, L' applicazione della piena presenza. Mindfulness Training

    Ore 12.15-13.15 Costantino Albini, L’attenzione focalizzata nelle contemplazioni buddhiste

    Pomeriggio

    Ore 14.30-16.00

    Tavola rotonda sul tema: Lavorare con le emozioni: incontro teorico-pratico con esperienze.

    Intervengono: Stefano Canali, Roberto Chiaradonna, Costantino Albini, Elio Guarisco

    Ore 16.00-16.45 Domande e discussione

     

     

  • Dom
    12
    Feb
    2017
    17,15UAAR Trieste - Studio Erre, via Fabio Severo 14/B, Trieste
    Come ogni comportamento umano, anche l'uso di sostanze psicoattive, come alcol, tabacco e droghe illegali, dipende dalla storia della specie umana, dalla sua evoluzione. L'universale presenza del consumo di sostanze nella storia e nelle diverse culture umane sembra suggerire che questo comportamento possa aver garantito qualche forma di vantaggio adattativo. Ma in che modo e a quali costi l'uso delle droghe ha favorito l'evoluzione della specie umana? E per quale ragione oggi l'uso sembra essere diventato epidemico e sempre più associato a danni a carico degli individui e della società? Il pensiero darwiniamo fornisce una serie di formidabili strumenti concettuali per gettare luce su un fenomeno socio-sanitario così rilevante. Purtroppo ad oggi le teorie che spiegano l'uso di sostanze e gli interventi per prevenire e curare le dipendenze non tengono conto della prospettiva evoluzionistica e forse proprio per questo l'efficacia delle strategie d'azione contro le droghe resta assai bassa a dispetto dell'aumento degli investimenti e degli sforzi da parte di tutti gli stati.
    L'intervento illustrerà le radici evoluzionistiche dell'uso di sostanze e delle dipendenze, proponendo alcuni modelli di intervento basati sulle teorie darwiniane.
  • Ven
    24
    Feb
    2017
    Sala Marani, Ospedale Maggiore di Verona
    Stefano Canali terrà una conferenza nell'ambito del convegno sul bere problematico, "Di cosa parliamo quando parliamo di bere", che spazia dagli stili del bere mediterraneo al bere patologico.
    Questo evento, gratuito e con ECM, aperto a tutti, sarà l'evento inaugurale del Master sulle Dipendenze di cui si può scaricare il programma cliccando qui. Un evento formativo di alto livello per chi fosse interessato ad approfondire le tematiche inerenti il Disturbo da Uso di Sostanze.
  • Gio
    23
    Mar
    2017
  • Mer
    29
    Mar
    2017
    9-14Confindustria, Roma

    Evento a inviti del Laboratorio Istituzionale dell’Osservatorio Permanente sui Giovani e L’Alcool che riunisce in un seminario esponenti della ricerca scientifica, delle istituzioni sanitarie e del mondo produttivo.

    La discussione sarà anticipata da due relazioni di Stefano Canali (SISSA Trieste) e Fulvio Ursini (Università di Padova). I temi saranno poi introdotti dall’intervento del Professor Walter Ricciardi, Presidente dell’ Istituto Superiore di Sanità e del dott. Ranieri Guerra, Direttore del Dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute. Nelle tre successive sessioni di discussione, dedicate alla prevenzione, al ruolo dell’industria e della distribuzione commerciale e al rapporto tra ricerca, territorio e servizi rappresentanti dei settori coinvolti, si discuterà sulle migliori strategie per tutelare lo stile del bere moderato e sulle possibili azioni per proteggere le componenti della popolazione più esposte a rischi, come i giovani e gli anziani. Partecipano tra gli altri Alberto Frausin (commissario straordinario di Assobirra), Sandro Sartor (azienda Ruffino), Aldo Davoli, (Campari), Roberta Pacifici (ISS), Alfio Lucchini(Federserd), Andrea Poli (Fondazione Nutrition of Italy). I lavori si concluderanno con un indirizzo di saluto del viceministro dell’agricoltura Andrea Olivero.

  • Dom
    09
    Apr
    2017
    Istituto Miller. Istituto e Scuola di Psicologia e Terapia Cognitivo Comportamentale- Genova

    Negli ultimi 15 anni circa, il concetto di dipendenza ha subito un profondo slittamento teorico. I sintomi della tolleranza e della crisi di astinenza, tratti cardinali nella classica definizione biomedica della dipendenza, hanno assunto un aspetto secondario.

    Elemento centrale nella attuale, controversa, concettualizzazione della dipendenza è la perdita del controllo volontario del comportamento come effetto di un apprendimento patologico. La dipendenza sembra diventata cioè un disturbo cognitivo. Essa rappresenterebbe un disordine dell’apprendimento strumentale causato dalla reiterata attivazione del sistema di ricompensa cerebrale da parte delle sostanze d’abuso.

    Secondo questa prospettiva, la ripetuta associazione tra ricompensa indotta dalle sostanze e stimoli associati trasformerebbe nel tempo questi ultimi in elementi predittivi di un premio. Quando questo tipo di apprendimento si stabilisce, gli stimoli associati alle sostanze, luoghi, gesti, odori, emozioni, sensazioni viscerali si caricherebbero di una intensa valenza incentivante e la loro presenza percepita porterebbe all’innesco degli schemi comportamentali del consumo, aggirando i controlli inibitori.

    Questa idea della dipendenza è costruita intorno a concetti da lungo tempo oggetto di riflessione filosofica e nelle scienze cognitive, come quello di controllo volontario, decisione, motivazione, abitudine, incentivo, ricompensa, apprendimento, appetiti, desiderio e così via. La ricerca biomedica e anche la pratica clinica che se ne vorrebbe derivare stanno attualmente usando questi concetti in modo ingenuo e disinvolto.

    La filosofia e le scienze cognitive da più di un secolo hanno sviluppato su tali temi teorie assai precise e strumenti critici molto sofisticati. Un impianto teorico che resta largamente sconosciuto a chi studia e lavora nel campo delle dipendenze. La conoscenza di quanto le scienze cognitive stanno portando alla luce a proposito dei processi in gioco nell’apprendimento, nella memoria, nel decision making, e dei meccanismi di controllo delle emozioni e degli appetiti sarebbe un potente ausilio per la ricerca sulle dipendenze e per la messa a punto di strategie cliniche e preventive più efficaci.

    Per il programma dettagliato e l'iscrizione, sul sito dell'Istituto Miller. Istituto e Scuola di Psicologia e Terapia Cognitivo Comportamentale:

    https://www.istitutomiller.it/workshop/workshop-ecm-dimensioni-cognitive-dipendenza#

  • Lun
    10
    Apr
    2017
  • Ven
    07
    Lug
    2017
    Enna

    7-8 luglio 2017

    Corso Ecm per il personale dei servizi delle dipendenze

    PROSPETTIVA STORICO-FILOSOFICHE PER LA RILETTURA DEL CONCETTO BIOMEDICO DI DIPENDENZE

    ADDICTION COME MALATTIA CRONICA RECIDIVANTE? ANALISI CRITICA DEL CONCETTO DI DIPENDENZA

    UNA PROPOSTA DI REVISIONE DEL CONCETTO DI ADDICTION

    ADDICTION TRA FILOSOFIA, MEDICINA E SOCIOLOGIA

  • Ven
    08
    Set
    2017
    Sab
    09
    Set
    2017
  • Sab
    23
    Set
    2017
    Pistoia

    Narrazioni delle dipendenze. Riavvicinare racconto soggettivo e teorie biomediche per innovare la ricerca e la pratica clinica
    conferenza di Stefano Canali, nell'ambito del convengo

    ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI-CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI di PISTOIA
    www.omceopistoia.it
    Società Italiana di Storia, Filosofia e Studi Sociali della Biologia e della Medicina - SIBIOM

    Narrare la malattia: metafore, simboli e cura[read more…]

  • Lun
    25
    Set
    2017
    Mar
    26
    Set
    2017
  • Gio
    26
    Ott
    2017
    16-18Istituto Comprensivo Ai Campi Elisi, Via G.R. Carli n. 1 - TRIESTE

    incontro per genitori.

    Cosa sono le emozioni; come maturano le funzioni emotive; i meccanismi della regolazione delle emozioni e l'autocontrollo; strumenti per lavorare sull'impulsività e la gestione delle emozioni

  • Lun
    04
    Dic
    2017
    Mer
    06
    Dic
    2017
    SISSA - Trieste

    Scuola di Neuroetica

    neuroetica.sissa.it

    Desideri irresistibili

    4-6 dicembre 2017 - SISSA - Trieste

    Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati

    Laboratorio Interdisciplinare per le Scienze Naturali e Umanistiche
    In collaborazione con

    Società Italiana Tossicodipendenze
    Società Italiana di Neuroetica e Filosofia delle Neuroscienze
    Società Italiana di Storia, Filosofia e Studi Sociali della Biologia e della Medicina

    Il desiderio è un costrutto fondamentale per la comprensione dell’agire umano, dalla sfera della motivazione ai normali comportamenti strumentali, dall’azione morale sino alla dimensione patologica, come ad esempio nel caso del craving nelle dipendenze. Particolarmente problematica e importante è l’idea di desiderio irresistibile, per i suoi riflessi sulla concezione dell’autonomia, dell’azione morale e della responsabilità giuridica; ma anche per le sue implicazioni pratiche per la clinica che si confronta con le pulsioni che sfuggono patologicamente all’autocontrollo.

    Intimamente legato alla sfera soggettiva, il desiderio è una condizione poco pervia alla ricerca scientifica e quantitativa. Allo stesso tempo il desiderio è un concetto controverso e polimorfo, una famiglia di significati difformi e talora contrastanti per ognuno dei domini di indagine in cui viene usato, dalle neuroscienze, alla psicologia, dall’etica al diritto. Sarebbe per questo necessario un accurato lavoro di vaglio epistemologico, di confronto e di reciproca codificazione dei diversi significati del desiderio nei vari territori teorici e pratici. Questo esercizio favorirebbe non solo il rapporto e la reciproca fertilizzazione scientifica dei differenti concetti di desiderio, ma anche il loro relativo chiarimento.

    Questa edizione della Scuola di Neuroetica della SISSA si propone di dare impulso alla riflessione sui vari volti del desiderio e al dialogo tra le discipline che si occupano dello studio del desiderio, in particolare del cosiddetto desiderio irresistibile. Per questa ragione abbiamo scelto un caso esemplare di desiderio irresistibile: il craving nelle dipendenze, che discuteremo nella sua natura epistemologica, nelle sue basi biologiche, nelle dimensioni cognitive, nei modi in cui viene trattato e nelle implicazioni etiche e giuridiche.

    Il craving rappresenta un caso esemplare di desiderio irresistibile per due ragioni fondamentali. La prima perché sembra estremizzare e amplificare gli schemi, le logiche, i processi e gli esiti tipici dei desideri irresistibili, rendendo per questo più chiaro e semplice il loro studio. La seconda ragione è che il craving nelle dipendenze è probabilmente il desiderio irresistibile che presenta non solo una straordinaria importanza pratica per le sue ricadute sociosanitarie, ma anche quello che è oggetto di indagine con la più ampia estensione di approcci di ricerca, dalle neuroscienze al diritto.

    La scuola intende garantire uno spazio di formazione e discussione interdisciplinare tra chi fa ricerca di base e chi lavora in clinica, nelle professioni sanitarie e psicosociali, ma anche per chi si occupa di decisioni ed organizzazione delle politiche sulle sostanze psicoattive e della comunicazione sul tema. Gli snodi etici ed epistemologici rappresentano la trama comune che attraversa i vari livelli da cui dipende e si manifestano il craving, la dipendenza, dalla biologia alla società. Il loro chiarimento può contribuire a migliorare non solo la reciproca comprensione tra discipline diverse e tra differenti dimensioni pratiche, ma rendere più efficace la ricerca e l'applicazione dei suoi prodotti in ambito medico, preventivo e giuridico.

    Per queste ragioni la scuola può essere un'opportunità per studiosi che si occupano di filosofia, etica, bioetica, ma anche per specialisti che lavorano in clinica delle dipendenze, psicologi, educatori, ovvero anche per chi si occupa di organizzare la politica e gli interventi sociosanitari in tema di sostanze psicoattive e per chi, lavorando nel settore giuridico, voglia conoscere meglio come le neuroscienze stanno modificando i processi di giudizio e quelli decisionali in ambito giudiziario. Può essere anche una buona opportunità di studio per laureandi magistrali e dottorandi e per chiunque abbia interesse ad approfondire gli argomenti trattati.

    tutte le informazioni sul sito della Scuola:

    neuroetica.sissa.it

  • Mer
    13
    Dic
    2017
    Gio
    14
    Dic
    2017
    UNISER - Pistoia

    Un corso di formazione e aggiornamento su scienze cognitive, dipendenze comportamentali con un focus sul gioco d’azzardo patologico

    Il corso ECM si terrà a Pistoia il 13-14 dicembre 2017 presso la sede dell’UNISER, servizi universitari, dalla sezione regionale Toscana della Società Italiana Tossicodipendenze e dal Laboratorio Interdisciplinare della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati – SISSA – Trieste, esplorerà l'idea della dipendeza dipendenza dalla prospettiva delle scienze cognitive. La conoscenza di quanto le scienze cognitive stanno portando alla luce a proposito dei processi in gioco nell’apprendimento, nella memoria, nel decision making,e dei meccanismi di controllo delle emozioni e degli appetiti sarebbe un potente ausilio per la ricerca sulle dipendenze e per la messa a punto di strategie cliniche e preventive più efficaci. La proposta di giornata di aggiornamento è pensata soprattutto in vista dell’avvicinamento e dell’incontro con queste conoscenze e competenze.

    La seconda giornata del corso si concentrerà sulle dipendenze comportamentali e in particolare sul disturbo da gioco d’azzardo.

    Saranno esaminati gli aspetti di base, le evidenze della ricerca neuroscientifica sulle dipendenze comportamentali e, a partire da questi saranno esplorate le dimensioni cliniche del gioco d’azzardo, le possibilità di prevenzione e di intervento anche basate sulle nuove tecnologie digitali, come la realtà virtuali, le App, i social media, i training cognitivi e comportamentali con i cosiddetti serious games.

    Cliccare qui per ulteriori informazioni e iscrizioni online