Ecstasy

Ecstasy storiaL’Ecstasy (MDMA) venne sintetizzata nel 1912 nei laboratori dell’industria farmaceutica Merck. Il primo studio tossicologico di cui si abbia notizia venne effettuato molti anni più tardi, nel 1953. Condotta dall’Università del Michigan e finanziata dall’esercito americano, l’indagine sull’EA1475, questo il codice militare assegnato all’Ecstasy, sembra fosse anche finalizzata alla messa a punto di un “siero della verità” da utilizzare in operazioni belliche e dei servizi segreti militari.

Verso la fine degli anni Sessanta, Alexander Shulgin, consulente della DEA (Drug Enforcement Administration), riscopriva le proprietà psicoattive dell’MDMA. La particolarità dei suoi effetti portò verso la fine degli anni Settanta all’uso dell’MDMA nella psicoterapia. Adam (il nome con cui l’MDMA veniva chiamata nella comunità medica) veniva ritenuto un potente sussidio, capace di facilitare la comunicazione, l’empatia tra paziente e terapista, l’introspezione e la riduzione dell’ansia.

Dal chiuso del mercato d’élite, dove il consumo era controllato dal singolare valore mistico-terapeutico attribuito ad Adam, l’MDMA si diffondeva prima tra i circoli e i locali dove si sperimentava la nuova musica e cultura dance e in seguito veniva attratta nei meccanismi dell’economia delle sostanze ad uso voluttuario. Con ciò mutarono i sistemi e le finalità di commercializzazione, come testimonia il nuovo battesimo imposto dai distributori clandestini ad Adam: Ecstasy, un nome certamente più adatto ad una sostanza utile all’evasione, al divertimento, alla soddisfazione sensuale. Nel 1985, l’uso silenzioso e limitato di Adam si era trasformato in un fenomeno epidemico: l’MDMA era stata riformulata culturalmente, il vertiginoso incremento del suo consumo generava un forte allarme sociale. Lo stesso anno l’Ecstasy veniva messa al bando negli Stati Uniti e in Europa.


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Ecstasy(MDMA, Adam, X, XTC)

Effetti ricercati: sensazioni di aumento dell’energia, della resistenza alla fatica, delle capacità sensoriali, euforia; riduzione dei timori, delle difese e dell’ansia sociale, aumento della fiducia in sé e negli altri, empatia.

Durata degli effetti: 4-6 ore, se la sostanza è stata consumata nella notte in discoteca, con la cessazione degli effetti subentra una notevole stanchezza, il crash, che può portare ad addormentarsi all’improvviso mentre si guida.

Meccanismi d’azione: aumenta la concentrazione della serotonina a livello sinaptico, quindi aumento dell’attività nervosa mediata da questo neurotrasmettitore, da qui l’effetto empatogeno. Potenzia la trasmissione mediata dalla noradrenalina da qui il suo effetto psicostimolante.

Effetti avversi a breve termine: vasocostrizione con aumento della pressione arteriosa e del battito cardiaco, alterazione della vigilanza e del ritmo sonno/veglia con insonnia, disidratazione, aumento della temperatura corporea, contrazioni muscolari involontarie e riduzione della coordinazione motoria, abolizione della fame. Con dosi elevate, soprattutto in ambienti caldi e affollati come le discoteche, si può arrivare all’ipertermia maligna con febbre oltre i 42 gradi, che può determinare il decesso.

Effetti avversi a lungo termine: degenerazione dei centri e delle vie nervose serotoninergiche, depressione e forte irritabilità, indebolimento organico, stereotipie e tic, attacchi di panico, deficit cognitivi e psicosi paranoidee.


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