Dipendenza come patologia dell’apprendimento

La dipendenza è attualmente concettualizzata come una patologia dell’apprendimento e della memoria. Ma cosa significa propriamente questa idea? La dipendenza si apprende? Somiglia a una memoria durevole? In un certo senso si.

Tutte le sostanze psicoattive d’abuso attivano il sistema di ricompensa cerebrale e inducono il rilascio di dopamina dall’area ventrale tegmentale (VTA) verso tutti i centri cerebrali del sistema che media il piacere la ricompensa, dal nucleo accumbens alla corteccia cerebrale.
Agendo sugli stessi circuiti, le sostanze psicoattive imitano il piacere e gli effetti delle ricompense naturali, come il sesso o il cibo. In questo modo le sostanze psicoattive d’abuso rinforzano il loro stesso consumo ingannando il cervello.

Schema delle vie e dei centri del sistema dopaminergico
Schema delle vie e dei centri del sistema dopaminergico

Il rilascio di dopamina e l’attivazione del sistema di ricompensa segnalano infatti che un comportamento è associato a alla soddisfazione di una motivazione biologica, quindi al benessere e alla sopravvivenza e di conseguenza spingono a ripeterlo, ne fissano l’apprendimento.
Ma dato che le sostanze d’abuso inducono sempre e comunque rilascio di dopamina il segnale incentivante che mandano è di gran lunga superiore a tutte le ricompense naturali.
Per questo la connessione appresa tra stimoli associati all’uso di sostanze e ricompensa tende a fissarsi con una forza maggiore e il consumo di sostanze può diventare l’obiettivo prioritario dei pensieri e delle azioni di un individuo.
La dopamina rilasciata in corso di ricompensa agisce come un fertilizzante di nuovi contatti tra neuroni, soprattutto di sinapsi eccitatorie funzionanti grazie all’acido glutammico, un neurotrasmettitore eccitatorio.
In questo modo la dopamina collega in maniera duratura i circuiti nervosi attivati in occasione dell’assunzione di sostanze da ciò che si è visto, udito, fatto, provato emotivamente.
Questo insieme di percezioni associate e apprese funzionerà da segnale che predice l’arrivo di una potenziale ricompensa, del piacere e porterà il soggetto a ripetere i comportamenti appresi, in questo caso tutto ciò che serve a reperire e assumere una sostanza psicoattiva d’abuso. Questo è il senso della dipendenza come patologia dell’apprendimento.
Si spiega così ad esempio per quale ragione in chi è abituato ad associare caffè e sigaretta, l’uso dell’uno, porta alla voglia dell’altra o perché per un alcolista passare davanti al bar dove abitualmente bere induce il desiderio di alcol.
Ciò costituisce la base nervosa dell’apprendimento patologico che sembra essere alla base della dipendenza e spiega gli aspetti più peculiari della dipendenza, come la tendenza alle ricadute, la persistenza dell’impulso a consumare anche dopo una completa disintossicazione.

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Stefano Canali

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