La cocaina da anestetico a sostanza d’abuso

Indiscutibile e grande è stato il beneficio portato dalla scoperta della cocaina alla chirurgia. Le proprietà anestetiche delle foglie di coca. Note in Sudamerica dai tempi delle civiltà precolombiane. queste erano state variamente e ripetutamente accertate e rese pubbliche nella letteratura scientifica a partire dalla scoperta della cocaina in forma pura. Nessuno però aveva pensato ad un uso in chirurgia, come anestetico locale. L’anestesia generale, con etere e cloroformio, era stata introdotta dagli anni Quaranta ma, oltre alla sua elevata pericolosità (le intossicazioni gravi e le morti da anestesia erano purtroppo molte), essa risultava inadeguata all’esecuzione di alcuni tipi di operazioni, prima fra tutte quelle all’occhio. Sotto anestesia generale, infatti, il paziente è addormentato e quindi i suoi occhi si muovono in continuazione, impedendo al chirurgo di operare con precisione. In molti interventi di chirurgia oftalmica, inoltre, la collaborazione del paziente è essenziale, dovendo egli muovere e mantenere in posizione i bulbi oculari secondo le istruzioni del medico.

Fu un assistente di Sigmund Freud, Karl Koller, spinto alle indagini sugli effetti anestetici della cocaina dal suo stesso maestro, a proporre per primo, lo stesso anno della pubblicazione del saggio freudiano Sulla cocaina, l’applicazione di questo farmaco nella chirurgia dell’occhio. Pochi mesi più tardi, William Halsted del John Hopkins Hospital di Baltimora perfezionava l’anestesia locale scoprendo il metodo dell’interruzione dello stimolo nervoso per infiltrazione di cocaina nei nervi periferici, la cosiddetta anestesia da conduzione. Halsted rischiò in seguito di compromettere la sua grande carriera per l’abuso di cocaina. Egli era divenuto un cocainomane capace di iniettarsi 200 mg di sostanza al giorno. Ebbe bisogno di ripetute vacanze dal lavoro per cure disintossicanti, ma, come racconta Wilder Penfield, suo collega e figura di spicco nella neurochirururgia e nelle neuroscienze del Novecento, Halsted dovette lottare con il desiderio e le sofferenze della droga fino alla sua morte.

Credit: W.S Halsted operating in the New Surgical Ampitheatre in 1904, Wellcome Library, London.

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Stefano Canali

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