Allucinogeni, tra spiritualità e scienza

Arte_del_Pueblo_HuicholPer sostanze allucinogene si intendono tutti quei composti chimici che producono cambiamenti nella percezione, nel pensiero, nell’umore e profonde alterazioni del senso dello spazio e del tempo, dell’immagine del corpo e della personalità. In altre parole, gli allucinogeni sono sostanze che inducono stati alterati di coscienza, che sono in grado di trascinare nel sogno o nell’incubo il mondo razionale ed ordinato della veglia, deformandolo e rendendolo irriconoscibile. Per queste loro proprietà gli allucinogeni hanno trovato largo impiego nelle pratiche spirituali, come strumento per raggiungere l’estasi e la trascendenza e della liberazione dai vincoli del pensiero vigile. Allo stesso modo, gli allucinogeni hanno spesso fatto parte, come muse ispiratrici,  dell’armamentario creativo degli artisti, nell’esplorazione di contenuti e forme espressive impervi al procedere analitico dell’intelligenza. Questo grandissimo fascino, tuttavia, ha intrappolato in “viaggi” senza ritorno molti di quegli “speleologi” della coscienza che sono discesi senza cautele nei meandri allucinati dell’esperienza tossica.

Similmente alle amfetamine, anche gli allucinogeni hanno assunto col tempo un grande significato strumentale nella ricerca sulla biologia delle sindromi schizofreniche. Più di ogni altra sostanza psicoattiva, infatti, gli allucinogeni sono in grado di produrre effetti che mimano i sintomi della malattia mentale, per questa ragione essi vengono chiamati anche psicotomimetici. Così, gli stati psicotici sperimentalmente indotti con allucinogeni furono e sono ancora oggi usati come modelli interpretativi per la comprensione delle basi molecolari della follia. Il valore di tali sostanze in medicina, anzi, si esaurisce a queste funzioni euristiche per l’indagine di base in psichiatria. A differenza delle altre droghe, gli allucinogeni non hanno alcuna attività terapeutica e sono stati da sempre usati con l’intento esclusivo di provocare l’esperienza psichedelica e “conquistare” territori nuovi e altrimenti inaccessibili della coscienza.

Huichol yarn painting, di Juan Carlos Fonseca Mata

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Stefano Canali

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