Alcol

Alcol storiaBevande alcoliche fermentate venivano già consumate nel neolitico, circa 9.000 anni fa nell’est asiatico. Il vino appare chiaramente nei pittogrammi egizi già nel 4.000 a.C., mentre l’Antico Testamento riporta che Noè aveva piantato una vigna sul monte Ararat.

La birra era la principale bevanda alcolica dei Sumeri. Mentre il pulque, una bevanda ottenuta dalla fermentazione dell’agave era diffusa nelle civiltà precolombiane.
Dal 1.700 a.C. circa, la produzione e l’uso del vino dovevano diffondersi nella civiltà greca sino a diventare elementi centrali in molti rituali sacri. Ippocrate, padre della medicina, indicava il vino per il trattamento di numerose affezioni.

Nel XIII secolo iniziava a diffondersi la distillazione, una tecnica probabilmente già usata dagli antichi egizi. Ottenuta con la distillazione del vino, l’acquavite fu a lungo usata soltanto come presidio medico e nella ricerca alchemica.

Con l’età moderna, nel mondo occidentale, il consumo voluttuario di sostanze alcoliche, in particolare di quelle distillate, si articolava. La diffusione del consumo di liquori distillati ad elevata gradazione, come il brandy, il wiskey, il gin, favoriva l’espansione dell’abuso. Dal XIX secolo, anche per effetto dei mutamenti socio-economici introdotti dall’urbanesimo e dall’industrializzazione, l’alcolismo diventava un’emergenza sociale.


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Alcol

AlcolEffetti ricercati: euforia, riduzione dell’ansia, disinibizione e aumento della socievolezza. Questi effetti si ottengono solo con basse dosi di alcol.

Meccanismi d’azione: potenziamento della neurotrasmissione inibitoria mediata dal GABA; riduzione della neurotrasmissione eccitatoria mediata dall’acido glutammico. Questi meccanismi sono i principali responsabili della crisi d’astinenza nell’alcolismo. Stimolazione dell’attività mediata dalla dopamina, dalla serotonina e dagli oppioidi endogeni, da quest’ultimi effetti la gratificazione dell’alcol e della dipendenza che tende a instaurarsi col consumo continuativo.

Effetti avversi a breve termine: in caso di dosi più elevate si ha attenzione, percezione, pensiero, capacità di giudizio e  tempi di reazione deteriorati. Instabilità emotiva con umore che può oscillare dall’euforia alla tristezza. Grave attenuazione del controllo degli impulsi con aggressività. Perdita del tono muscolare e della coordinazione motoria. Vomito. In caso di tassi alcolici più elevati si possono avere stati stuporosi, coma e morte da paralisi cardio-circolatoria.

Effetti avversi a lungo termine: Tolleranza (necessità di aumentare le dosi per ottenere gli stessi effetti). Dipendenza e alcolismo con gravi sindromi d’astinenza caratterizzate da depressione, ansia, mania, delirio, convulsioni, tachicardia, tremori. Atrofia del cervello e conseguente demenza. Una elevata percentuale di forti consumatori di alcol va incontro a pancreatite, epatite, cirrosi epatica, quest’ultima causa di morte in circa il 20% dei soggetti colpiti.


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Effetti avversi a breve termine: in caso di dosi più elevate si ha attenzione, percezione, pensiero, capacità di giudizio e  tempi di reazione deteriorati. Instabilità emotiva con umore che può oscillare dall’euforia alla tristezza. Grave attenuazione del controllo degli impulsi con aggressività. Perdita del tono muscolare e della coordinazione motoria. Vomito. In caso di tassi alcolici più elevati si possono avere stati stuporosi, coma e morte da paralisi cardio-circolatoria.

Effetti avversi a lungo termine: Tolleranza (necessità di aumentare le dosi per ottenere gli stessi effetti). Dipendenza e alcolismo con gravi sindromi d’astinenza caratterizzate da depressione, ansia, mania, delirio, convulsioni, tachicardia, tremori. Atrofia del cervello e conseguente demenza. Una elevata percentuale di forti consumatori di alcol va incontro a pancreatite, epatite, cirrosi epatica, quest’ultima causa di morte in circa il 20% dei soggetti colpiti.


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